Nuovo polo Amazon, il sindaco tira dritto

Spilamberto, Costantini ignora le 453 firme raccolte contro il progetto e gli attacchi dell’opposizione: «Si va avanti»

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Contro il futuro polo logistico targato Amazon e l’amministrazione che l’ha sempre caldeggiato, l’offensiva stavolta viene portata avanti in tandem, come in un attacco a tenaglia. All’interno del Consiglio comunale si muove Omer Bonezzi, della civica ‘Cittadini per Spilamberto’, mentre fuori dal perimetro istituzionale la pressione arriva dal comitato ‘Più Ossigeno’, comunque guidato da due ex consigliere comunali elette ai tempi col Pd (Maddalena Vandini) e col M5s (Fiorella Anderlini). I due gruppi chiedono di ’stoppare’ tutto, con motivazioni quasi sovrapponibili. Ma di fronte ai loro dubbi e alle 453 firme raccolte contro il progetto, il sindaco tira dritto e non lesina spallate per non farsi mettere all’angolo. «Andremo avanti – dice –, abbiamo già perso troppo tempo».

Ad ogni modo l’elenco delle perplessità offerto da lista e comitato tocca diversi punti. Bonezzi, già firmatario di un’interrogazione sul tema, fa notare ad esempio che «la cessazione della Piacentini Costruzioni, controllante al 100% dell’Immobiliare Spilamberto Nord (proprietaria dell’area, ndr), rende incerto il quadro dell’accordo. L’asta giudiziaria creerà forse problemi inediti alla comunità e oggi non se ne possono prevedere le conseguenze. Di fronte a un salto nel buio è bene sospendere in autotutela la relativa delibera di variante del luglio scorso. In più, non abbiamo notizia della convenzione attuativa, che doveva essere firmata entro 3 mesi dalla delibera». Il comitato chiede poi «un referendum consultivo» sul progetto, in scia alla petizione. E annuncia l’avvenuto invio «di un esposto alla Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità erariali o illegittimità di atti amministrativi sulla variante, perché dagli atti emerge come la ’Spilamberto Nord’ abbia variato 7 delle 16 tavole per recepire le indicazioni della Provincia, mantenendo inalterato il preventivo di spesa anche dopo le previsioni di interventi a carico della società, vedi la nuova rotatoria».

«ll caso Piacentini – replica Costantini (foto) – non creerà problemi: abbiamo già verificato con la curatela. Mentre la convenzione è stata firmata nei tempi stabiliti. Il comitato, poi, ha il diritto di fare gli esposti che crede: noi siamo molto sereni, per i nostri uffici è tutto in regola. È il solito modo di fare ’grillino’: quando non hai il consenso della gente nè gli argomenti per entrare nel merito, allora non resta che ipotizzare cavilli tecnico-giuridici. Il referendum? Non se ne parla. Discutiamo del progetto dal 2018 e i cittadini si sono già espressi col voto sulla bontà di un’operazione che porterà sviluppo e posti di lavoro su un’area già edificabile, dove sorgerà un unico stabilimento anzichè 40 più piccoli che avrebbero inquinato di più».

Valerio Gagliardelli