"Occupazione femminile in calo La politica metta in campo soluzioni"

I due anni che ci lasciamo alle spalle registra "una perdita di circa 8.000 posti di lavoro in provincia di Modena, pari al 2,2%. Se però l’occupazione maschile tutto sommato ha tenuto, quella femminile ha registrato una perdita pari al 4%, circa il doppio di quanto registrato complessivamente".

Lo rivela la Cgil che sottolinea come tutto questo si innesti "su un terreno caratterizzato da profonde disuguaglianze nel nostro Paese". L’occupazione femminile nel 2019 aveva faticosamente raggiunto il 50%, penultimi in Europa, ultimi per la fascia di età dai 24 ai 35 anni. Il dato modenese ci consegna una perdita di occupazione femminile pari al 4%, contro lo 0,5% di quella maschile. Modena è una delle due province dell’Emilia-Romagna in cui l’occupazione femminile è scesa sotto la soglia del 60%, dato particolarmente preoccupante. Sono aumentati in maniera esponenziale i part-time involontari e le dimissioni entro il primo anno di vita dei bambini. "Serve un’accelerazione – dice Cgil – bisogna che la politica metta in campo soluzioni non contingenti ma strutturali. Sono indispensabili un piano straordinario per l’occupazione a partire dai settori pubblici, investimenti in welfare, misure che aiutino la condivisione del lavoro di cura che oggi ricade ancora in massima parte sulle donne, ad esempio incentivando l’utilizzo dei congedi da parte degli uomini o favorendo l’assunzione di lavoratrici madri. In tutto ciò, un ruolo fondamentale lo gioca la contrattazione sociale che dovrebbe prevedere modalità e risorse nei bilanci degli Enti Locali utili a dare risposte ai bisogni delle donne e a fornire risposte sul tema della non autosufficienza".