Omicidio di Serramazzoni, arrestato il nipote di 26 anni. Viveva con la donna uccisa

Giallo in provincia di Modena: trovata morta in casa. Aveva 66 anni

I carabinieri e i mezzi di soccorso davanti alla palazzina in via 24 Maggio (FotoFiocchi-Ferretti)

I carabinieri e i mezzi di soccorso davanti alla palazzina in via 24 Maggio (FotoFiocchi-Ferretti)

Serramazzoni (Modena), 30 giugno 2018 - Via 24 maggio dal municipio di Serramazzoni dista appena due minuti di macchina, così il contrasto tra una festa di paese e il rinvenimento del cadavere di una 66enne uccisa a coltellate è apparso ieri sera, tra le 18 e le 19, in tutta la sua evidenza. Siamo al civico 576, in una palazzina di una zona residenziale dove, al secondo piano, i carabinieri hanno svolto accertamenti e rilievi. E in tarda serata è stato arrestato il nipote di 26 anni.

Il giovane, stando a quanto trapelava ieri sera, avrebbe colpito la nonna con numerosi fendenti, utilizzando un comune coltello da cucina. Il corpo della vittima sarebbe stato trovato riverso a terra nel salone all’ingresso dell’appartamento e - a quanto pare - sarebbero evidenti i segni di una colluttazione. Dunque si sarebbe trattato di un delitto d’impeto, con un movente, almeno a livello ufficiale, ancora tutto da ricostruire.

Dove non arriva l’ufficialità, giungono invece numerose testimonianze di chi il 26enne lo conosce da una vita, che raccontano di una persona seguita da tempo dai servizi sociali ed anche con problemi legati all’abuso di alcolici.

«Non è una cattiva persona, ma da tempo ci chiediamo come sia possibile che resti in libertà in questo modo», riferisce un conoscente del presunto omicidio che ha chiesto di restare anonimo.

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In attesa che proprio sul movente si faccia chiarezza, si sa che al momento dell’arrivo dei militari nell’abitazione, il 26enne era l’unico presente, mentre c’è ancora un grosso punto interrogativo su chi sia stato a dare l’allarme.

Il giovane vive nell’abitazione di via 24 Maggio con i genitori e, appunto, la nonna; non è chiaro se dopo l’accaduto sia stato proprio il presunto assassino a telefonare ad altri parenti che a loro volta, poi, avrebbero contattato i soccorsi e le forze dell’ordine.

Quando i sanitari sono giunti sul posto, la donna era già morta. «La nonna l’abbiamo vista davvero di rado in paese, ma sappiamo che si prodigava tutti i giorni nell’accudire il nipote che aveva determinati problemi sui quali, però, non vogliamo dire altro», racconta sempre una persona che conosce bene l’arrestato.

Allo stesso tempo, non sono noti, almeno fino a ieri sera, altri episodi violenti che potrebbero aver visto protagonista il nipote e la vittima. Del 26enne si sa poco altro se non che è disoccupato e che anche di recente sarebbe stato in cura.

I militari sono rimasti all’interno dell’abitazione fino a notte. Non è da escludere, ma non è stato nemmeno confermato, che l’arrestato abbia riconosciuto la responsabilità del delitto.