"Operatori, tamponi in ritardo"

"Gli anziani sono fragili e il virus è esploso nelle case protette"

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"In un momento così delicato e di pura emergenza che nessuno di noi, prima, si era mai trovato ad affrontare, abbiamo tutti agito in quello che si riteneva il modo più opportuno. Sicuramente sono stati commessi errori; forse con troppa calma si è pensato agli ospiti delle residenze per anziani, i pazienti più fragili, effettuando tamponi inizialmente solo sulle persone ad alto rischio contagio. E’ vero, le cose si sarebbero potute fare diversamente ma parliamo di una situazione di emergenza con un agente epidemico così ‘cattivo’ che non mi sento di buttare la colpa addosso a nessuno".

Così Roberto De Gesu, geriatra nella struttura Cialdini e medico di famiglia interviene sul drammatico tema delle residenze per anziani: "I problemi, ovvero i motivi del contagio sono stati due: da una parte gli anziani dimessi dagli ospedali che rientravano senza aver effettuato il tampone e dall’altra gli operatori delle residenze. Avendo da subito bloccato gli ingressi ai parenti, infatti, una terza via non c’è. Oggi si attende l’esito del tampone per poi essere riaccompagnati dai volontari in struttura ma prima non era così: quindi i volontari possono essere stati a loro volta inconsapevoli vettori del virus. Teniamo inoltre presente – continua De Gesu – che per avere l’esito del tampone passano tre, quattro giorni. In questa finestra di tempo in cui si attende l’esito il volontario potrebbe avere intanto contratto il virus. E’ altamente diffusivo, purtroppo". Il geriatra spiega come fortunatamente al Cialdini non vi siano casi. "Non siamo stati più bravi di altri ma fortunati. Abbiamo assunto provvedimenti come le altre residenze: da subito si è impedito l’accesso ai parenti e abbiamo creato una stanza in cui mettere le persone con la febbre, isolandole per cercare di capire a cosa fosse dovuta. Ora, inoltre, chi viene dimesso dall’ospedale resta per una settimana in una stanza singola. Il problema è stato all’inizio, quando nelle residenze ancora non si faceva il tampone agli operatori. Non sono più gli ospizi di un tempo: in queste strutture ci sono persone estremamente fragili con età avanzate, patologie e politerapie. Ecco perché il virus ha causato tante vittime: ha trovato tante persone fragili concentrare in poco spazio. Col senno di poi è semplice parlare ma all’inizio tutti ci siamo trovati con le spalle al muro. La sicurezza? E’ sempre stata una priorità ma sicuramente quanto sta accadendo ci porta a riflettere e a interrogarci".

Valentina Reggiani