"Ora l’argilla c’è, ma i costi sono altissimi"

Savorani (Confindustria ceramica) su timori e opportunità del comparto : "Crescono le compravendite di case, segnale interessante"

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di Gianpaolo Annese

"Il fabbisogno di argilla è stato soddisfatto sostituendo la materia prima ucraina con quella tedesca e francese soprattutto: il problema però sono i costi molto più alti che le imprese ormai da un po’ si trovano a sostenere". Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani saluta con favore l’accordo tra Comune di Modena e Rfi per il transito temporaneo delle argille in arrivo dalla Germania allo scalo merci di Modena in attesa dei lavori per rafforzare la tratta elettrificata tra Dinazzano e Reggio. "Erano lavori necessari per rendere più rapida la consegna delle merci. In più sarà costruito uno scambio a Scandiano che consentirà l’incrocio di due treni: aumenterà di moltissimo la frequenza su quella tratta per i carichi che arrivano dal porto di Ravenna e dalla Germania".

Presidente, il problema delle argille, nonostante la guerra continui, sembra allora definitivamente risolto.

"In termini di tonnellate il fabbisogno è soddisfatto, sulla qualità la materia prima ucraina è inarrivabile e poi c’è un problema di costi: dalla Francia e soprattutto dalla Germania i trasporti sono molto onerosi. Lo stesso vale per la materia prima che arriva dalla Turchia, il 30-40 per cento in più, e dall’India, più del doppio. Si tratta di prezzi gonfiati dalla forte domanda".

Sulla qualità come si può intervenire?

"I tecnici delle aziende sono al lavoro per trovare le giuste formulazioni e i dosaggi per allineare le tipologie di argilla alle richieste del mercato".

In generale qual è lo stato di salute della ceramica?

"Nella prima parte dell’anno era ottimo, soprattutto il secondo trimestre rispetto al primo. Adesso prevalgono le incertezze, è impossibile azzardare qualsiasi previsione".

Un problema di ordinativi?

"Gli ordinativi dopo il boom di inizio anno a luglio sono calati. Nello stesso tempo tuttavia di risulta un aumento delle compravendite di case a livello internazionale. L’inflazione marcata sta spingendo le persone a proteggere i propri risparmi e a investire le risorse nelle abitazioni. Se il trend venisse confermato per noi potrebbe costituire un ottimo volàno. Il problema vero però sono i costi di produzione…".

Dell’energia elettrica e del gas?

"Non solo. L’energia è alle stelle, non si vedono i limiti, ma pesano anche i costi dei pallet, nonostante avessero annunciato un calo dei costi del legno che noi però ancora non percepiamo, e degli imballaggi. E non è che si possa ricaricare all’infinito sul prezzo finale, c’è un limite a tutto, i clienti finirebbero con lo scegliere prodotti alternativi. Adesso viviamoci le ferie e a settembre vedremo. Tutto dipendenderà dalla domanda: se la richiesta di case crescerà, riusciremo a fronteggiare l’autunno. Altrimenti valuteremo le soluzioni migliori da intraprendere".