Pamparana: "’Un condominio’, radiografia dei nostri tempi"

Una ‘commedia umana’: così Andrea Pamparana, giornalista, già storico vicedirettore del TG5, scrittore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e televisivo, ama definire...

Pamparana: "’Un condominio’, radiografia dei nostri tempi"

Pamparana: "’Un condominio’, radiografia dei nostri tempi"

Una ‘commedia umana’: così Andrea Pamparana, giornalista, già storico vicedirettore del TG5, scrittore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e televisivo, ama definire il suo ultimo libro che presenterà domani alle 18 alla libreria ‘Ubik’ di Modena (via dei Tintori 22). In ‘Un condominio’ (Bibliotheka Edizioni), l’autore intreccia vite, esistenze, drammi e rimorsi. Sullo sfondo di una nuova ondata pandemica, conduce il lettore all’interno di un condominio come tanti, e presenta personaggi comuni nella loro quotidiana esistenza, ma per questo ancor più straordinari. Una commovente quanto lucida radiografia dei nostri tempi, segnati da dubbi ed incertezze. Tra fiction e realtà, emerge il quadro di un’Italia lacera e confusa, ma ancora in grado di amare.

Pamparana, come è nata l’idea di scrivere di… un condominio?

"Nella vita della stragrande maggioranza degli italiani esiste o è esistito un condominio, con le persone che lo abitano, chi più simpatico, chi meno, chi più stravagante, chi più ordinario. Tutto nasce perchè in un luogo imprecisato del deserto, in un giorno altrettanto imprecisato, un cammello fa un gran starnuto, infetta quel poco di erba che c’è in un’oasi e, giorno dopo giorno, un virus misterioso passa da un animale all’altro, fino all’uomo. E così, nel condominio di una cittadina del Nord, la vita quotidiana dei residenti subisce una svolta improvvisa e traumatica".

Cosa intende?

"Pensate allo psicoterapeuta che dall’oggi al domani non può più andare a trovare l’amante, si scambiano solo messaggi e videochiamate, ma la moglie se ne accorge e scoppia il dramma nel dramma. O alla giovane escort, che escort non è ma; all’infermiera che viene travolta dall’emergenza, ma che ha un problema però lei ancor più grave, la figlia anoressica; al cavaliere obbligato dal figlio a trasferirsi in una casa di riposo; ai due skipper costretti a restare a terra per molti mesi, all’ottico inventore e un po’ matto, simpatico e gran chiacchierone. Queste sono le storie di una ‘commedia umana’, sconvolta da un invisibile nemico".

Com’è strutturato il racconto? "Ogni capitolo corrisponde a un personaggio, nelle tre fasi (quella descrittiva, quella che racconta la situazione d’emergenza e infine quella della soluzione) che parla in prima persona. Una sorta di pirandelliano ‘Sei personaggi in cerca d’autore’ dove ognuno ‘rivendica’ la ricerca di qualcuno che metta in scena la sua storia. E in chiusura arriva Sim, il ‘tutto fare’ che semplicemente dice ‘Chiamatemi Sim’, evocando il ‘Moby Dick’ di Herman Melville con ‘Chiamatemi Ismaele’".

Maria Silvia Cabri