Pd, deroghe al terzo mandato: "Il nostro Statuto lo consente. Tetto del 10%? Conta la qualità"

La segretaria cittadina Venturelli: "Il tema è in discussione anche in altri comuni della regione . Serve esperienza. Chi prende più voti va in giunta? Decideremo assieme al sindaco".

Pd, deroghe al terzo mandato: "Il nostro Statuto lo consente. Tetto del 10%? Conta la qualità"

Pd, deroghe al terzo mandato: "Il nostro Statuto lo consente. Tetto del 10%? Conta la qualità"

"La deroga sul terzo mandato? È una possibilità contemplata dal nostro Statuto. La cosa importante che dice lo statuto è sulla ’qualità’ e non sulle percentuali". La segretaria cittadina del Partito democratico Federica Venturelli interviene sulla opportunità politica di consentire a chi ha svolto più di due mandati in Consiglio comunale di ricandidarsi e provare per la terza volta nonostante il regolamento regionale lo vieti: lo concede solo "sulla base di una richiesta che evidenzi in maniera analitica il contributo fondamentale, in virtù dall’esperienza politico-istituzionale, delle competenze e della capacità di lavoro" del soggetto interessato. E al massimo nella misura del 10 per cento rispetto al numero degli uscenti.

Venturelli, la lista sarà ufficializzata sabato sera dopo l’assemblea. Quali sono stati i criteri con cui è stata costruita?

"È una lista che rispetta la parità di genere, forte, rappresentativa e aperta al mondo del lavoro, dei giovani, dell’associazionismo culturale e sociale, della sanità, della scuola e delle professioni, con una particolare attenzione alle seconde generazioni. Ci sono persone radicate sul territorio, dalle frazioni al centro. Una lista che consolida e allo stesso tempo innova con diverse figure credibili, autorevoli e competenti".

C’è chi la considera una lista senza ’acuti’, mancano personalità particolarmente rappresentative della città.

"Non direi. Tra i candidati (non ’big’) ci sono persone che rappresentano la città ai massimi livelli e non solo. Soprattutto tra le donne. La rappresentatività è data da quanti voti attirano e quante preferenze prendono. Il giudizio lo daranno gli elettori non si può stabilire a priori".

Sul terzo mandato l’orientamento è prevedere una deroga per alcuni (oltre lei, Diego Lenzini, Fabio Poggi e Antonio Carpentieri). Il regolamento regionale però specifica che non si potrebbe andare oltre il 10 per cento, quindi al massimo due. Come uscirne?

"Sto sulla politica: la deroga al terzo mandato non è una necessità, ma un’opportunità per potenziare ulteriormente una lista già molto forte. Portiamo credibilità ed esperienza in lista. Un patrimonio che deve essere valorizzato e rilanciato. Ne abbiamo discusso ampiamente perché è un tema che si discute in tanti comuni della nostra Regione".

Ma il regolamento regionale fissa un tetto al 10 per cento: quindi al massimo due persone.

"La deroga è una possibilità contemplata dal nostro Statuto nazionale. La cosa importante che dice lo Statuto è sulla ’qualità’ e non sulle percentuali. E da questo punto di vista la scelta è indiscutibile. Aggiungo che più della metà dei componenti della lista è nuova".

In prospettiva giunta, in caso di vittoria, ritiene che i futuri assessori debbano essere scelti dal Consiglio in base alle preferenze ottenute?

"Abbiamo elaborato un programma che Massimo Mezzetti ha recepito e inserito nel Patto di coalizione. I nostri candidati (e i futuri eletti) lavoreranno su questa base e metteranno Modena davanti a tutto, senza doppi incarichi o impegni part-time con Roma. Se ci si candida a Modena, si lavora a Modena. Non si divide la sedia con Roma prendendo in giro gli elettori (si guardi Fratelli d’Italia e l’onorevole Dondi). Il vero risultato che conterà sarà quello del partito, poi, se gli elettori ci daranno nuovamente fiducia, ci siederemo con Mezzetti mettendo a disposizione le nostre migliori figure per scegliere insieme. Adesso l’impegno di tutti è vincere le elezioni".