"Peste suina, fermiamo i contagi"

L’appello di Tomei (Provincia): "Segnalate le carcasse dei cinghiali, sono il veicolo dell’infezione"

Con l’arrivo della peste suina si teme per gli allevamenti di maiali

Con l’arrivo della peste suina si teme per gli allevamenti di maiali

"Occorre attivare immediatamente tutte le precauzioni per prevenire la diffusione della peste suina africana, che può causare gravi danni ai nostri allevamenti suini e a tutta la filiera che nel modenese è un settore fondamentale". Lo afferma Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, a seguito del primo caso di peste suina africana registrato alcuni giorni fa in Piemonte. "Vista la presenza di cinghiali sul territorio modenese – aggiunge Tomei – potenziale veicolo dell’infezione, occorre mettere in campo le azioni per proteggere gli allevamenti e impedire la diffusione della malattia; è un problema assolutamente da non sottovalutare perché porta al blocco delle esportazioni delle carni e dei derivati con possibili enormi danni all’economia modenese. Anche i cittadini possono dare il proprio contributo". La Regione Emilia, infatti, ha istituto il numero telefonico 051 6092124 per segnalare ai servizi veterinari dell’Ausl un cinghiale morto o i resti del cinghiale stesso (la sua carcassa, oppure le ossa) chiamando il numero telefonico. E nei prossimi giorni è previsto un incontro tecnico sul problema tra tutti i soggetti interessati del territorio modenese. La peste suina africana, di tipo virale, non colpisce l’uomo, ma i suini e i cinghiali ed è altamente letale negli animali colpiti; non esiste alcun trattamento o vaccino ed è responsabile di pesanti conseguenze economiche dovute ai costi di eradicazione e al blocco delle esportazioni di prodotti italiani di eccellenza. I sintomi clinici delle infezioni da peste suina africana sono molto simili a quelli del virus della peste suina classica e le due malattie devono essere spesso distinte con la diagnosi di laboratorio. Essa si realizza di solito con l’Elisa (esame degli enzimi) o con l’isolamento del virus da sangue, linfonodi, milza o siero di un suino infettoNel caso in cui ci si imbatta in un cinghiale morto (o nei suoi resti), l’invito dunque è di telefonare allo 051 6092124, dopo aver memorizzato la propria posizione geografica, e di scattare una foto, da poter inviare successivamente ai servizi. Il materiale cartaceo della campagna informativa è disponibile nelle sedi dei servizi veterinari, nelle sezioni provinciali dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale Lombardia e Emilia-Romagna e nei centri visita di parchi e aree protette.