Polizia e Inalca insieme contro i cybercrimini

Castelvetro, è stato siglato ieri in Questura a Bologna l’accordo col colosso del gruppo Cremonini. "L’obiettivo è fare prevenzione"

Polizia e Inalca insieme contro i cybercrimini

Polizia e Inalca insieme contro i cybercrimini

La sicurezza informatica per le aziende e gli enti pubblici? Da ieri ha un nuovo alleato grazie a Inalca Spa, l’azienda del Gruppo Cremonini che presidia l’intera filiera produttiva delle carni bovine, dall’allevamento al prodotto finito. Il colosso castelvetrese ha infatti siglato un accordo in questura a Bologna con la Polizia di Stato, per la tutela dell’infrastruttura digitale di supporto alle funzioni essenziali della società. "L’accordo – spiega una nota diffusa in occasione dell’evento – sancisce l’avvio di una sinergia informativa e operativa tra il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Emilia Romagna e Inalca S.p.A., volta alla prevenzione e repressione dei crimini informatici, che vedrà impegnate le parti nel potenziamento delle capacità di incident response, tramite l’adozione di procedure condivise di intervento, il tempestivo scambio di informazioni utili e la programmazione di incontri formativi, anche con finalità di carattere preventivo". Il protocollo d’intesa è stato firmato dal dirigente superiore della Polizia di Stato Ivano Gabrielli e da Paolo Boni, rispettivamente direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e amministratore delegato di Inalca Spa, alla presenza del Questore di Bologna, Antonio Sbordone, e del Questore di Modena, Donatella Dosi, territorio in cui ha sede la società. Paolo Boni, amministratore delegato di Inalca, ha dichiarato: "Siamo onorati di poter fare parte di questo importante progetto della Polizia di Stato che ha lo scopo, attraverso la condivisione delle esperienze, di elevare sia la professionalità del nostro personale dedicato al settore informatico, sia di mettere a disposizione il nostro know-how per rendere più sicure le attività industriali e quelle pubbliche dagli attacchi della criminalità internazionale, che purtroppo vengono riscontrati con molta frequenza".

Marco Pederzoli