"Pomposa, bivacchi e ragazzini violenti"

I gestori dei locali chiedono una maggiore presenza delle forze dell’ordine: "Nelle viuzze e vicino alla chiesa ’traffici’ sospetti"

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di Sofia Silingardi

Pomposa, "la sicurezza lascia a desiderare". Questo ciò che emerge dai gestori dei locali e residenti in zona. Chi ritiene che la piazza non sia sicura, chi pensa che il problema siano le zone limitrofe, chi ha dovuto chiamare la polizia in seguito a episodi gravissimi.

Dopo la rottura delle vetrate di un dehor e l’accoltellamento di un ragazzo nelle settimane scorse, venerdì sera l’ennesima aggressione, questa volta ai danni di un barista da parte di un giovane poi arrestato dai carabinieri. Aveva strappato la collana dal collo di un cameriere.

"Sono dei ragazzini – spiega Terry Abakah, titolare di Mob – si credono superiori agli altri. Bevono e importunano i clienti, e spesso le forze dell’ordine non ci sono, mi sembrano abbastanza impotenti". A suo parere, la situazione sta peggiorando, "da agosto ci sono stati diversi episodi, anche molto sgradevoli. Qui dietro un gruppo di ragazzini ha aggredito un ragazzo, pugnalandolo alla gamba. Noi ristoratori siamo tranquilli, mi spiace per i clienti e spero capiscano, vengono per bere e svagarsi e a volte trovano situazioni spiacevoli".

È dello stesso avviso Antonio Tarantini, titolare di Montaditos. "Al momento la sicurezza non esiste. Dietro la chiesa ci sono tre panchine dove alcuni balordi si siedono e bivaccano tutte le notti. Al mattino troviamo bottiglie infrante e cartoni della pizza, è uno schifo".

Una settimana fa "hanno spaccato le vetrate del dehor dell’Upper, il locale di fronte a noi, con i monopattini. Sono ragazzini molto prepotenti. – spiega ancora il gestore – Dovrebbe esserci più presenza di forze dell’ordine, è sufficiente una macchina che passi ogni tanto. La settimana scorsa ho chiamato il 112 dicendo che c’era circa una trentina di elementi, dopo mezz’ora sono arrivati due vigili, e hanno chiesto i documenti a me".

Ma non è l’unico a sollevare il problema delle panchine.

"La mattina presto, quando soprattutto nel periodo estivo non c’era nessuno, il tragitto dalla nostra abitazione al Novi Sad non era piacevole. Ci sono persone che bivaccano sulle panchine davanti alla chiesa", racconta Elisa Lodi, residente in zona. "La piazza è sicura, c’è sempre tanta gente. Ma già nelle vie qui intorno la situazione cambia drasticamente. Non mi sento sicura, soprattutto adesso che ho un bambino piccolo".

Si unisce al coro Silvio Di Gregorio, titolare di Labeerinto, "Dopo il covid è ripreso un traffico di piccoli spacciatori. Passano due o tre volte i militari, la municipale, ogni tanto i carabinieri, ma finché non vedono niente, non fanno niente. Prima del covid passavano di più. Quando chiudo sono tranquillo, dalle tre in poi la situazione peggiora". Gli fa eco Alessandro Zanolli, titolare di Saba, "da un certo orario in poi, certe zone sembrano lasciate a se stesse. – racconta amareggiato – Ci sono stati danneggiamenti a dehor nelle settimane scorse, c’è un po’ uno stato di abbandono, non è il massimo fare il commerciante nel 2022 a Modena".

Secondo Alex Marsigli, responsabile dI Al Goblet, "in piazza non abbiamo grandi problemi, sono le zone limitrofe che iniziano a essere preoccupanti. So dell’accaduto di venerdì sera, a noi non è mai successo niente del genere per fortuna. Anche perché i ragazzini, le baby gang, come li chiamano, frequentano altre zone del centro".