Prostituta uccisa, Esposito a processo

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UN UOMO che odia le donne; un predatore seriale che, in un arco di tempo brevissimo, ha ucciso una giovane prostituta (bruciando il cadavere) per poi aggredire sessualmente un’altra donna e, nei giorni a venire, tentare di rapirne una terza. Sarà giudicato con rito abbreviato Raffaele Esposito, il cuoco 34enne accusato di omicidio volontario, distruzione di cadavere, violenza sessuale e tentato sequestro di persona. Ieri è stato incardinato il rito e ammessa l’acquisizione di una consulenza medico legale chiesta dalla difesa. Una consulenza volta a delineare la personalità dell’imputato. Inoltre la difesa, rappresentata dall’avvocato Caterina Morandi, ha chiesto al giudice che nell’ambito dell’abbreviato sia ammessa la volontà risarcitoria del cuoco a favore delle vittime; nonostante al momento la famiglia di Nicoleta Vasilica, detta Nina, barbaramente uccisa e poi data alle fiamme, risulti irreperibile.

RAFFAELE ESPOSITO in aula ha fornito dichiarazioni spontanee tornando innanzitutto al settembre scorso, quando a San Donnino fu trovato quello che restava del corpo della povera Nicoleta. «Ribadisco la mia totale estraneità al delitto», ha sottolineato l’imputato che ha sempre attribuito la morte della giovane a un gruppo di africani protettori della donna, ammettendo ‘solo’ la distruzione del cadavere che era stato caricato nella sua Lancia Y dai presunti assassini. Per quanto riguarda invece lo stupro della 28enne di Zocca, aggredita in garage mentre usciva per recarsi al lavoro, e il tentato sequestro di persona ai danni di una giovane di Savignano, Esposito ha affermato di non capacitarsi di quanto commesso, avendo sempre condotto una vita ‘pulita’. L’imputato ha precisato di essere seguito da una psicologa e di voler lavorare su se stesso per riuscire a trovare una spiegazione al dolore che ha causato a tante persone. Il 34enne sarà dunque giudicato il prossimo 21 novembre ma una perizia, ora in corso, ‘parlerà di lui’ per cercare di fornire una spiegazione circa il suo terrificante istinto predatorio e omicida. Perchè, secondo gli inquirenti che hanno condotto le indagini, ovvero i carabinieri del reparto operativo, il cuoco è a tutti gli effetti un maniaco seriale.

IERI SI È COSTITUITA parte civile al processo la 28enne di Zocca che, il 24 agosto dello scorso anno, è stata violentata da Esposito. Il 34enne l’aveva sorpresa appena fuori casa di prima mattina, alle spalle, imbavagliandola e bendandola. Dopo la violenza le aveva gettato dell’acqua addosso, per poi accendere un fiammifero, inducendo nella vittima il timore che le stesse dando fuoco. Parte civile al processo anche l’associazione Casa delle donne contro la violenza Onlus. «Riteniamo che i reati commessi siano di una gravità inaudita: l’imputato ha agito volontariamente vere e proprie aggressioni sessuali, premeditate e mostrando un senso di impunità nei suoi intenti predatori nei confronti delle donne attaccate. Oltre alle aggressioni sessuali, messe in atto a distanza di pochi giorni, il 30 agosto 2018 ha ucciso senza pietà Nicoleta, bruciandone il cadavere. Lavoriamo da 30 anni per la tutela e il rafforzamento della donna rispetto a tutte le forme di violenza e prevaricazione che si trova a fronteggiare».