
Il sindaco Poletti
Modena, 20 novembre 2024 – In una provincia in cui dalla Pedemontana alla Bassa il Pd appare decisamente in ripresa e conferma, e in qualche caso migliora, il risultato di pochi mesi fa alle Europee, appare tanto più sorprendente quanto accaduto a Finale Emilia, dove nel 2021 al partito ora guidato da Schlein era riuscita l’impresa di strappare l’amministrazione al centrodestra. Ora, alla luce dell’exploit di Fratelli d’Italia capitanati – è il caso di dire – dalla agguerrita avvocatessa Monica Malaguti (818 preferenze personali su 1.848 voti di lista), che ha sfiorato il 40 per cento (39,19%), il centrodestra sembra avere alzato le vele: l’approdo sperato è la vittoria alle prossime amministrative del 2026. "Il voto a Finale Emilia – commenta Stefano Lugli, vice segretario regionale di Rifondazione comunista, finalese e candidato alle regionali per Emilia Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro – conferma la tenuta della destra, che esce ulteriormente rafforzata dal consenso personale ottenuto da Monica Malaguti. Un risultato che consolida una tendenza che si è stabilizzata da qualche tempo e che non può che suonare come un campanello d’allarme anche per la giunta Poletti (nella foto) che, lo ricordo, a Finale Emilia ha anche il sostegno politico di Forza Italia". Giunta Poletti, tra l’altro già criticata a più riprese per i ritardi nei cantieri.
"Per la maggioranza attualmente al governo beh, che dire – fa sapere Mattia Veronesi, storico esponente di M5s, anche lui finalese e candidato alla regionali – i risultati non sono affatto buoni. Tiene nel suo complesso il centrosinistra ma abbiamo una destra che ha preso ancora più forza dopo le europee". Per Fd’I, infatti, in questi anni è stato un crescendo dal 9,73% nelle Regionali del 2020, al 31,87% nelle Politiche 2022, al 34,21% alle Europee del giugno scorso, fino ad arrivare all’attuale 39,19%.
"Per la seconda volta in un anno il centrosinistra che attualmente governa la città – dice Paolo Saletti, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio comunale – non ha più alcuna legittimazione politica della base sociale e il risultato di ieri deve infondere in noi l’intraprendenza di essere ancora più presenti sul territorio e cercare di essere persone di riferimento per l’ascolto e il miglioramento della vita dei nostri cittadini e capaci di costruire una squadra competente e competitiva per le prossime elezioni comunali". Il Pd dal canto suo ha migliorato a sua volta dal 22,68% in cui era precipitato nel 2022, raggiungendo oggi il 31,16%, ma siamo lontani dai numeri che occorrono per rimontare una situazione fattasi molto complicata per il centrosinistra per i magri risultati dei suoi alleati.
"Su Finale – si giustifica Andrea Ratti, segretario locale Pd – stiamo amministrando e sistemando una comunità dove il centrodestra ha fallito e lo faremo con il sostegno della Regione e il suo Presidente Michele De Pascale".
"In passato – più realisticamente riflette Alfredo Sgarbi, storico sindaco della città – il fronte progressista a Finale si attestava attorno al 70% oggi si è dimezzato. Esiste, ma non solo a Finale, una necessità di ridare un ruolo ai partiti di sinistra in sintonia con una società che è cambiata a differenza dei partiti stessi. Il mio giudizio su queste elezioni, a Finale, è di delusione e preoccupazione".
All’altro capo della provincia, salendo verso la montagna, dove il centrodestra domenica e lunedì l’ha fatta da padrone, la soddisfazione del centrosinistra è aggrappata al risultato di Fanano, unico comune dove il candidato del ’campo largo’ – che dir si voglia – Michele De Pascale ha prevalso sulla sua avversaria Elena Ugolini. Qui, dove è nato il neo consigliere regionale Giancarlo Muzzarelli, il Pd è riuscito nell’impresa di raggiungere il 44,87%, raddoppiando il risultato delle politiche del 2022 e incrementando di più di 12 punti percentuali la performance delle recenti Europee. "Sul risultato – ammette il sindaco Stefano Muzzarelli, nipote di Giancarlo – ha certamente giocato il fatto che Giancarlo è di Fanano (292 preferenze su 529 voti della lista Pd) e questo ha aiutato, ma credo abbia concorso anche la buona comunicazione che abbiamo fatto come amministrazione, spiegando che tante opere realizzate sono risultato di finanziamenti della Regione ed è importante avere a Bologna un riferimento".