
Nella foto piccola il consigliere Macchioni, in grande i rifiuti gettati in strada
Cinquecento giorni dopo, i conti non tornano. Era il marzo del 2023 quando, in quel di San Michele, Hera cominciava a rimuovere i cassonetti ‘aperti’ per sostituirli con quelli che si aprono solo con la ‘carta smeraldo’, dando il via anche al ‘porta a porta’. Cinquecento giorni dopo sarà anche vero che la percentuale di differenziata aumenta, ma il colpo d’occhio che i furbetti del cassonetto consegnano alla città è quantomeno sconfortante. E gonfia il malcontento social: la Giunta, la settimana scorsa, si è seduta per la prima volta al ‘tavolo permanente’ che, in accordo con Hera, esaminerà le criticità e il potenziamento dei servizi ma, sarà che il fine settimana scorso era il primo dopo le vacanze estive, attorno ai cassonetti se ne sono viste di tutti i colori.
Anche una palestra per gatti abbandonata in via Lea (nei pressi della batteria collocata sotto una sacra effigie settecentesca) che fa il paio con stenditoi, mobilio, suppellettili e più in generale abbandoni selvaggi diventati pratica abituale. La prova? Nelle 150 multe che avrebbero punito i ‘furbetti’ nel corso dei primi sei mesi del 2024. Fa una multa al giorno, ma non scoraggia la consuetudine oltremodo odiosa che incendia i social e spinge l’Amministrazione a ricominciare daccapo, nel senso che sono attesi una serie di incontri informativi con i cittadini per chiarire quel che sarebbe già chiaro, ovvero che il pattume in strada non si butta.
Facile a dirsi, meno a farsi: il tema, caldissimo in campagna elettorale, si è solo ‘raffreddato’ durante l’estate, ma con il ‘rientro’ di settembre festa finita, e pratica ripresa. In periferia come in centro è un florilegio di pattume buttato come capita, con buona pace degli accertatori ambientali e di quelle fototrappole che aspettano i ‘furbetti’ al varco, ma non possono essere dappertutto. Ce n’è abbastanza per avviare, con tanti saluti al tavolo permanente, la campagna d’autunno, che presto tornerà, tra l’altro, in consiglio comunale, con Francesco Macchioni, capogruppo dell’omonima lista civica, pronto a chiedere conto alla Giunta dei disservizi legati, dice "ad un servizio che non funziona". L’Amministrazione Mesini, aggiunge Macchioni, "rincorre le urgenze, come peraltro faceva la Giunta Menani, ma non risolve nulla: è il modello che non funziona, come peraltro dimostra il crescente degrado. Noi lo diciamo da sempre e siamo pronti a ricominciare la nostra battaglia: abbiamo raccolto numerose segnalazioni e presto torneremo sulla questione non solo con critiche, ma anche con qualche proposta che possa migliorare inefficienze sotto gli occhi di tutti".
Stefano Fogliani