
Sulla brutale aggressione avvenuta domenica notte indagano i carabinieri
Carpi, 10 dicembre 2024 – I soldi dell’incasso: a quelli miravano e per ottenerli erano pronti a tutto. Si trova ricoverato in prognosi riservato nel reparto di Rianimazione all’ospedale di Baggiovara il 41enne di nazionalità cinese, titolare insieme alla moglie 36enne del ristorante ‘Sushiko’ a Carpi, in via dell’Integrazione, che domenica notte è stato brutalmente aggredito in un tentativo di rapina.
Secondo le prime ricostruzioni, due uomini, pare di origine straniera, hanno atteso che la coppia di titolari uscisse dal locale. Era quasi mezzanotte: una volta avvicinati, hanno spruzzato lo spray al peperoncino negli occhi di entrambi.
Poi sono iniziate le botte e i pugni in faccia al 41enne cinese: sembrerebbe anche che gli aggressori gli abbiano calato qualcosa sulla faccia, forse un sacchetto di plastica, per evitare di essere riconosciuti e mentre uno lo continuava a picchiare, l’altro avrebbe cercato di rientrare nel locale per svuotare il fondo cassa, per poi dileguarsi in fretta senza essere riusciti a prendere nulla.
Il primo ad accorgersi della presenza a terra dei due coniugi è stato un camionista 40enne di origine marocchina residente a Carpi dal 2002: è stato lui a soccorrerli e a chiamare i mezzi di soccorso e i carabinieri.
"Di solito non rientro mai così tardi, ma domenica notte ero in giro per le consegne natalizie – afferma Fouad Mazwar, in Italia da quando aveva 18 anni –. Ho lasciato il camion a fianco del supermercato e ho preso la mia macchina: non faccio mai quella strada ma avevo fame e volevo andare a prendere un panino. Ho acceso una sigaretta e aperto il finestrino: in quell’istante ho sentito delle urla disperate di donna provenire dal parcheggio davanti al ristorante.
Mi sono precipitato in quella direzione: a terra c’era una signora cinese coperta di sangue che stringeva a sé il marito e continuava a gridare ‘aiuto’. Lui aveva il viso deformato dalle botte, gli occhi gonfissimi, un taglio in testa. C’era sangue ovunque, su di loro e sull’asfalto e per terra occhiali rotti e una bomboletta di spray al peperoncino. Poco distante c’era la loro macchina, con ancora le due portiere aperte: probabilmente gli aggressori con una scusa li hanno fatti scendere oppure li hanno trascinati fuori dall’abitacolo".
"La signora piangeva e tremava – prosegue Fouad Mazwar –. Anche lei aveva gli occhi gonfi per lo spray che le avevano spruzzato. L’ho abbracciata cercando di tranquillizzarla e ho subito chiamato l’ambulanza e le forze dell’ordine, dicendole di non toccare nulla. Poi sono arrivati anche alcuni dipendenti che abbiamo chiamato".
Quando il camionista è arrivato, dei due aggressori non c’era più traccia: "Forse sono scappati quando hanno visto il mio camion arrivare nelle vicinanze – prosegue il testimone – e sono fuggiti senza riuscire a prendere il bottino che la signora aveva nel marsupio che aveva addosso e che ha difeso con grande coraggio e forza. Dei malviventi non c’era traccia: se li avessi visti li avrei inseguiti in macchina mentre allertavo le forze dell’ordine. Sono rimasto sconvolto da quello che ho visto: appena i titolari torneranno al lavoro passerò subito a salutarli".
A rendere l’episodio inquietante è anche il fatto che si tratta della terza aggressione ai danni di cittadini di origine cinese. Il 27 novembre un altro commerciante era rimasto vittima di un’aggressione a Modena: parliamo del titolare del bar l’Angolo di via Puccini, Hu Xiaofang. L’uomo era stato accoltellato alle gambe da due malviventi che hanno cercato di rapinarlo del borsello. Una settimana prima, invece, altri due cinesi avevano denunciato di essere stati picchiati, accoltellati e rapinati a Marzaglia mentre attendevano l’autobus. Da chiarire se questi episodi siano collegati o si tratta di coincidenze.