Rapina e tentata estorsione in centro, condannato a un anno e otto mesi

VOLEVA DIECI EURO, ha rimediato una condanna a un anno ed otto mesi (con il rito abbreviato peraltro) che non è stata sospesa: se nei successivi gradi di giudizio la pena sarà confermata, per lui si apriranno inevitabilmente le porte del carcere. Protagonista un 26enne che la notte tra il 12 ed il 13 dicembre del 2018 ha rapinato due giovani che si trovavano in piazza Pomposa del... cappellino. Se in effetti questo è il bottino che alla fine si è trovato per le mani, in realtà il quadro a suo carico, come hanno stabilito le indagini della polizia di Stato, è ben più grave, comprendendo anche il reato, tentato, di estorsione. Ma andiamo con ordine: stando alla denuncia delle due vittime (ovvero due giovani che stavano passando la serata nella piazza del centro storico), e da quanto è anche risultato in aula (pubblico ministero Claudia Ferretti), il 26enne si è avvicinato con fare minaccioso, mettendo le mani al collo di uno dei due e pretendendo, appunto, dieci euro per, avrebbe riferito, comprare della cocaina. Le vittime però non hanno ceduto alla minaccia e non hanno consegnato allo sconosciuto quanto quest’ultimo pretendeva. Anzi, pare che in quel momento nessuna delle due vittime avesse nel portafoglio del denaro contante. Morale: il 26enne (difeso in aula dall’avvocato Gianluca Scalera) ha sfilato a uno dei due giovani il cappellino con visiera lasciandogli intendere che se non avesse ricevuto da lì a poco il denaro, non glielo avrebbe restituito. facendo ciò, però, ha commesso due reati piuttosto gravi, la rapina e il tentativo di estorsione. Proprio in quei frangenti passava in piazza Pomposa una volante della polizia (intervenuta in zona già per altri episodi di microcriminalità avvenuti la stessa sera) che, raccolto il racconto dei due, ha individuato ed arrestato il 26enne, trovato ubriaco su una panchina.

f.v.