VINCENZO MALARA
Cronaca

Replicare l’esperienza di via Gallucci "Qui raggiunto un equilibrio ideale"

Crepaldi (Confcommercio): "Capacità di mediazione e qualche investimento portano sicuri risultati"

di Vincenzo Malara

La convivenza tra movida e residenti? Serve rispetto reciproco. Sulla scia dei nuovi malumori degli abitanti del cuore cittadino, che con l’arrivo dell’estate chiedono un equilibrio tra eventi notturni e vivibilità, anche le associazioni di categoria – che rappresentano centinaia di imprenditori del centro – intervengono sul dibattito che, puntuale, ogni anno rimette sul piatto proteste ed esigenze diverse.

In particolare, Confcommercio Modena guarda al passato e prova a tracciare la strada per definire meglio questa difficile convivenza tra locali e cittadini.

"L’esperienza di via Gallucci, prima vera e duratura movida della città, ci insegna che il potenziale conflitto tra attività e residenti può essere gestito, evitando che si inneschino inutili guerre anche di natura legale – spiega Alberto Crepaldi, segretario generale di Confcommercio Modena –. Servono ingredienti imprescindibili da ambo le parti: intelligenza, capacità di mediazione, senso di responsabilità. Elementi, questi, che, uniti all’impegno anche economico che imprenditori come Massimo Marchesi del Griffin’s Irish Pub misero in campo per prevenire, arginare e denunciare ogni situazione sopra le righe o di insicurezza, resero possibile trovare la cosiddetta quadratura del cerchio quando la situazione rischiava di sfuggire di mano: tutto ciò ha così consentito di fare di via Gallucci un esempio di serena convivenza tra movida e residenza".

Crepaldi fa poi un ulteriore confronto, rispetto allo stato trascurato di alcuni angoli sotto la Ghirlandina che in un passato recente erano covo di insicurezza: "Vorremmo che tutti non scordassimo in che situazione di degrado erano ridotte fino a una quindicina di anni alcune aree del nostro meraviglioso centro storico. Zone, a partire dalla Pomposa, che si sono risollevate grazie ai pubblici esercizi ed ad altre attività nate sull’onda di progetti di riqualificazione e ripopolamento commerciale messi in campo dalle amministrazioni comunali che si sono succedute. Un lavoro di restituzione a nuova vita di pezzi di città – prosegue il segretario generale di Confcommercio Modena – messo per la verità in parte a rischio dalla recente recrudescenza della criminalità, attraverso il quale il cuore della città ha acquisito appeal pure per visitatori e turisti, che da ogni parte del mondo arrivano ormai a Modena in ogni stagione". Confcommercio – conclude Crepaldi – è e rimarrà sempre dell’idea che i locali siano uno strumento fondamentale, da cui non si può prescindere, per rendere viva e attrattiva la città. Da parte di tutti continui ad esserci impegno per costruire le migliori condizioni utili a tenere insieme l’interesse dei locali a poter svolgere la propria attività imprenditoriale con quello dei residenti a poter vivere in condizioni di sicurezza, pulizia e accettabile rumore prodotto da avventori e musica di sottofondo".