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Cronaca

Restauro della chiesetta Ricci . Intervento su dipinti e facciate: "In estate l’edificio sarà fruibile"

Il primo stralcio ha riguardato il consolidamento strutturale della cappelletta e la realizzazione della copertura. Attualmente è in corso un altro intervento del valore di 200mila euro. Ieri il sopralluogo con i tecnici.

Il primo stralcio ha riguardato il consolidamento strutturale della cappelletta e la realizzazione della copertura. Attualmente è in corso un altro intervento del valore di 200mila euro. Ieri il sopralluogo con i tecnici.

Il primo stralcio ha riguardato il consolidamento strutturale della cappelletta e la realizzazione della copertura. Attualmente è in corso un altro intervento del valore di 200mila euro. Ieri il sopralluogo con i tecnici.

Riprendono i lavori di restauro scientifico della Chiesetta Ricci, situata in via Finzi 208 a Modena. Questo edificio tardo settecentesco, appartenuto alla nobile famiglia Ricci e di proprietà comunale dal 2019, ha un’importanza storica particolare legata alla figura di Giuseppe Ricci, guardia nobile d’onore e cavaliere dell’ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro ingiustamente accusato di aver organizzato una congiura contro il Duca di Modena Francesco IV e fucilato nel 1832. Un tempo annessa a una casa padronale a corte, la chiesetta versava in stato di abbandono, ma un primo intervento di recupero concluso nel 2023, con un valore totale di 95mila euro, di cui 40mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per la ricostruzione post terremoto, ha permesso il rifacimento della copertura e la rifinitura della facciata.

I lavori, iniziati nel novembre 2024 per conto dell’Amministrazione comunale e affidati al laboratorio Ottorino Nonfarmale, una realtà storica nel settore del restauro attiva dagli anni ‘50, termineranno entro giugno 2025 con il recupero delle superfici interne ed esterne, restituendo alla città di Modena e ai turisti un luogo di memoria profondamente legato alla sua storia. Eva Schicchi, direttore tecnico del laboratorio Ottorino Nonfarmale, spiega che l’intervento, realizzato con l’autorizzazione della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolinata di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, segue un approccio conservativo, mirato a preservare le tracce del tempo, comprese le deformazioni e le modifiche strutturali, evidenziando così il passaggio della storia sull’edificio e lavorando esclusivamente sulle mancanze puntuali per non sovrastare i materiali e le tecniche originali. Oltre alla ricostruzione del tetto, gli intonaci originali sono stati consolidati, puliti e fissati in profondità.

Nonostante l’esposizione prolungata alle intemperie, molti elementi decorativi sono rimasti sorprendentemente integri e si sta procedendo con ritocchi ad acquerello per colmare piccole lacune e abrasioni nelle parti interne, in un lavoro minuzioso eseguito centimetro per centimetro. Tra gli interventi previsti vi sono la ricostruzione del cornicione e delle finestre, il ripristino della lunetta, la realizzazione di un impianto elettrico minimale per valorizzare gli spazi, la pulizia e ceratura del pavimento e l’installazione di una fontanella all’esterno. Poiché il portone originale è andato completamente perduto, verrà ricostruito sulla base delle tracce disponibili, mentre le quattro lapidi commemorative di membri della famiglia Ricci, presenti nel sito, saranno restaurate.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Giulio Guerzoni, ha evidenziato l’importanza della Chiesetta Ricci nel contesto del federalismo demaniale e della trasformazione urbana del quartiere Sacca. Questo intervento si inserisce in un ampio processo di cambiamento che sta coinvolgendo il nord della città, tra cantieri pubblici e privati, progetti del Pnrr e la riqualificazione del mercato bestiame. "Abbiamo lavorato per coinvolgere il quartiere e continueremo a farlo, per restituire ai modenesi un pezzo di storia e identità locale", ha dichiarato l’assessore Guerzoni.