"Richiesta d’archiviazione, fatto gravissimo"

Mamma e figlia uccise, l’onorevole Ascari incontra il procuratore Masini: "Occorre lavorare sulla formazione di chi verbalizza le denunce"

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di Valentina Reggiani

Un ultimo sofferto addio. È quello che dovranno dare questa mattina alle 10, nella chiesa della Santa Croce, in via Ganaceto tutti i familiari e gli amici di Gabriela (47 anni) e Renata (22enne) Trandafir, mamma e figlia uccise la settimana scorsa nella villetta di Castelfranco da Salvatore Montefusco, marito della prima. L’uomo è in carcere con l’accusa di duplice omicidio pluriaggravato. Le salme delle due donne saranno poi tumulate nel cimitero di Conegliano Veneto dove vive Elena, la sorella di Gabriela. Intanto ieri mattina l’onorevole Cinque Stelle Stefania Ascari si è recata in procura per confrontarsi sugli ultimi gravissimi fatti di sangue con il procuratore capo Luca Masini. "Quelli avvenuti sul nostro territorio sono femminicidi, morti inaccettabili che non dobbiamo più accettare – sottolinea Ascari – l’incontro è durato un’ora; un’ora intensa in cui anche il procuratore mi è sembrato provato dalla terribile morte delle due donne. Lo ringrazio per la disponibilità, per il confronto, però non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia perchè quello che è successo è gravissimo". Ascari fa riferimento alle richieste di archiviazione della procura per le denunce presentate da Gabriela Trandafir. "Una richiesta di archiviazione significa che Gabriela non è stata creduta – tuona Ascari – il procuratore Masini ha risposto che effettivamente sussiste un problema relativo alle richieste di archiviazione dal momento che il personale è poco. Questo comporta il fatto che vi sia un subentro anche durante i turni dei sostituti rispetto a chi prende la denuncia: in sostanza il ‘caso’ viene trattato da due pm diversi e questa è una cosa problematica. Non solo: ho ribadito come occorra lavorare sulla formazione. Se sei formato e sai ascoltare la vittima si evitano le richieste di archiviazione e anche su questo il pm si è mostrato aperto. In questo caso serve una procedura che consenta di far verbalizzare bene una denuncia e non sottovalutarla: è fondamentale che chi verbalizza la denuncia ascolti chi si trova davanti e sappia leggere anche il silenzio". Ascari spiega come Masini si sia poi reso disponibile ad integrare la legge pendente al Senato. "Gli ho detto che gli invierò copia della stessa: mi riferisco al disegno di legge 20530 pendente al Senato, che è l’ultimo atto importante in tema di contrasto alla violenza di genere di questa legislatura firmato da Cartabia, Lamorgese e Bonetti. All’interno ci sono norme che avevo scritto io e che hanno recepito, come il fermo di indiziato di delitto. Ovvero la possibilità di agire sul maltrattante anche al di fuori dei casi di flagranza o quasi flagranza di reato e indennizzare subito le vittime attraverso i soldi del fondo reati intenzionali violenti che riconosce l’anticipo di una somma. Ad esempio – conclude la parlamentare – Maria Antonietta Rositani ha subito gravissime ustioni dopo un’aggressione del marito e di quei soldi ha bisogno subito, non tra dieci anni ". Ascari oggi sarà presente ai funerali delle due vittime. Intanto i centri antiviolenza della Regione hanno organizzato per giovedì un sit in in Corso Canalgrande.