GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Rosati pronto a lasciare: "I pagamenti con bonifici autorizzati dal direttore. Non sono legato al Pd"

Il revisore che si occupa dei conti: "Amareggiato, valuto se querelare. Controlli a campione corretti. Troppi incarichi? Ho sempre lavorato molto. Dalle verifiche sul bancomat dell’amministratore non sono emerse irregolarità".

Il commercialista revisore dei conti di aMo Vito Rosati

Il commercialista revisore dei conti di aMo Vito Rosati

"Sto valutando di rinunciare all’incarico in aMo". Il controllo dei conti? "Sono sereno, le procedure di revisione sono state corrette". Evocato da tutte le parti come uno dei protagonisti del caso aMo – l’ammanco di 500mila nell’Agenzia della mobilità – Il commercialista Vito Rosati ripercorre il suo incarico di revisore dei conti in aMo. A partire dal maggio 2023, quando gli è stato conferito l’incarico. "Nel periodo precedente – sottolinea – la revisione legale dei conti era affidata a una società sino al maggio 2023, che non ha mai fatto emergere irregolarità contabili".

Con la relazione al bilancio 2024, approvato dall’assemblea ordinaria del 30 giugno scorso, sono state portate a conoscenza dei soci i rilievi e le criticità emerse nel 2024. "Per il 2025 sono in corso i controlli per il rilascio della relazione semestrale che si concluderanno entro luglio e dai quali emergeranno in modo completo e puntuale i prelievi anomali effettuati".

Rosati, come sta dal punto di vista personale? "Sono amareggiato per essere mio malgrado coinvolto in una vicenda sicuramente grave. Tanto più che si parla di soldi pubblici. Ma mi sento sereno e continuo tranquillamente a svolgere la mia attività nell’ambito degli impegni professionali".

Lei è finito nel mirino del centrodestra, ma anche dell’amministrazione comunale socio di aMo, come uno dei responsabili per l’omesso controllo sui bilanci. Potrebbe esserle tolto l’incarico. "Parto dal fatto che sono un tecnico e non faccio politica. Credo che il centrodestra dovrebbe informarsi correttamente su come si svolgono queste attività".

In che senso? "Mi sento di dire che l’attività è stata svolta nei principi di corretta Revisione che prevede verifiche a campione e con i documenti di lavoro che attestano le attività in modo analitico. Per tutelare la mia professionalità sto raccogliendo le notizie pubblicate sui giornali che mi riguardano e valuterò se difendermi nelle sedi opportune. Vorrei però aggiungere una cosa".

Prego. "Sto seriamente valutando di rinunciare all’incarico che ricopro per aMo, conclusa la semestrale, per proseguire tranquillamente il mio lavoro e mettere in condizione l’agenzia e il nuovo amministratore unico di lavorare con più serenità. Lo giudico un atto di serietà e responsabilità".

Come funziona il controllo dei bilanci nelle società tipo aMo? "Viene svolto con controllo analitico dei conti col sistema del campionamento. I dati controllati combaciavano sempre con le circolarizzazioni di clienti, fornitori e banche cui corrispondevano i dati di bilancio, nel rispetto della norma del decreto legislativo 39 del 2010 e dei principi di revisione internazionali Isa Italia ai quali mi sono attenuto".

Quali sono? "Indipendenza, integrità, obiettività, competenza e diligenza, riservatezza, professionalità, rispetto dei principi tecnici".

Nel periodo in cui lei ha svolto l’incarico non le è mai capitato di notare qualcosa di anomalo? "Il controllo dei bonifici avveniva col sistema del campionamento. Nella contabilità bancaria dell’istituto di credito venivano indicati col sistema massivo e non analitico. I pagamenti con bonifici erano autorizzati dal Direttore".

Ma è possibile controllare i bonifici a monte e non solo a valle? O bisogna per forza fidarsi delle persone che li emettono? Soprattutto considerando che gli estratti conto arrivavano via mail. "Per quanto mi riguarda il controllo che attuavo come revisore era unicamente a valle, come previsto dalle norme e dalle prassi in queste materie".

Sul bancomat aziendale in uso all’amministratore unico con cui la dipendente presunta infedele avrebbe fatto delle spese lei non poteva vigilare di più? "Il bancomat era in uso all’amministratore unico. Anche in questo caso i controlli con il metodo del campionamento non avevano fatto emergere rilievi".

Una delle accuse è che lei ha troppi incarichi per esercitare un controllo accurato. "Sono attualmente 13 e non 29 come affermato da esponenti del centrodestra. Sono incarichi legittimamente svolti visto che sono il titolare di uno studio di professionisti che si occupa di queste attività. Ho sempre lavorato molto e sono fiero di far lavorare altre persone che condividono con me questa attività. Non faccio il politico come chi mi accusa".

Tra i suoi incarichi ce ne sono molti legati al Partito democratico o società gestite dal Partito democratico. Un controllore troppo vicino al controllato. "I miei incarichi non sono assolutamente legati al Partito democratico, anche se corrisponde al vero che ho revisionato i conti del Pd di Modena. È dal 1990 che svolgo l’attività di Revisore sugli enti locali. Attualmente non ho incarichi su enti locali su indicazioni politiche, ma per sorteggio ministeriale mi occupo del Comune di Valmozzola e Circondario Imolese. Gli incarichi mi vengono conferiti avendo acquisito esperienze professionali su enti pubblici e società partecipate. Per ultimo l’incarico di Revisore su aMo mi è stata conferito tramite bando della società".