"Sanità pubblica, il problema è stato affidarsi alla politica"

Il dibattito tra Pellacani e Ballestrazzi riguarda l'applicazione dei principi del libero mercato alla Sanità pubblica e il suo affidamento alla politica, evidenziando il declino della sanità pubblica modenese e l'incremento di quella privata. Si discute se l'aziendalizzazione abbia portato efficienza o se la gestione politica abbia causato disfunzioni.

"È sbagliato voler applicare i principi del libero mercato alla Sanità pubblica oppure è stato deleterio il suo affidamento alla politica?". L’interrogativo è dell’ex rettore Gian Carlo Pellacani in risposta alle considerazioni di Paolo Ballestrazzi del Partito Repubblicano. "Il recente rapporto della Fondazione Mario Del Monte e Fondazione Gorrieri, riguardante gli anni 2015-2022 – osserva Pellacani – quindi pre-Meloni, conferma il continuo declino della Sanità pubblica modenese ed un parallelo incremento di quella privata, che investe oltre il 30%, nonché del settore assicurativo sanitario. Il dottor Paolo Ballestrazzi da perfetto conoscitore delle ’segrete’ cose modenesi insiste giustamente sull’argomento, ma sposta l’obiettivo sulle riforme degli anni ’90, alle quali fa risalire le cause principali del deterioramento della sanità pubblica. In un certo senso è vero, ma la bontà o meno di una riforma dipende da chi la applica e, purtroppo, nella Sanità pubblica tocca ai politici".

Infatti, "l’idea di aziendalizzazione della Sanità pubblica intendeva introdurre i principi delle buone pratiche del libero mercato, cioè efficienza, efficacia ed economicità, che, strettamente perseguiti nella Sanità privata, le permettono di funzionare, guadagnare e crescere, mentre quella pubblica, che se ne è allontanata, è allo sfascio. La differenza sta negli indirizzi che le ’proprietà’ danno agli incaricati alla gestione (manager nel privato e Direttori generali nel pubblico): i manager privati devono attenersi alle leggi del mercato, quelli pubblici, di nomina politica, ricevono indirizzi mirati a soddisfare le esigenze della politica, cioè garantire a chi li nomina la conservazione del potere. Da ciò la trasformazione della Sanità pubblica in roccaforte politica, un bacino di voti assicurati, gestita in modo clientelare (il personale non medico nel pubblico, molto più numeroso di quello nel privato, gode anche di un trattamento economico migliore; tutto il contrario per il personale medico, maltrattato nel pubblico economicamente e soffocato professionalmente dalla miriade di protocolli, procedure e controlli, tipici di una gestione politica). Il manager privato rischia l’incarico sui risultati, i Direttori generali solo se tradiscono le logiche politiche".

Allora "mi chiedo, è sbagliato voler applicare i principi del libero mercato alla Sanità pubblica oppure è stato deleterio il suo affidamento alla politica? Il lunghissimo elenco di disfunzioni, purtroppo note a tutti, della Sanità pubblica vissute sulla pelle dai cittadini modenesi, parla da solo".