Sanitari e case di riposo: "Pfizer abbatte il contagio"

Le vaccinazioni fanno crollare le positività in queste due categorie. Lo screening rivela: "Il 99,9% di chi ha ricevuto il siero produce anticorpi"

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La campagna vaccinale inizia già a portare i suoi frutti nelle due categorie che sono state le prime a beneficiarne, perché tra quelle più a rischio: il personale sanitario e gli ospiti delle Case residenza anziani. In queste ultime nel Modenese sono 2.639 le persone immunizzate con le due dosi. Nell’azienda Usl di Modena hanno invece completato il ciclo vaccinale 13.725 operatori sanitari. Sono poi 4.296 gli operatori dell’azienda ospedaliero-universitaria (che comprende Policlinico e ospedale di Baggiovara) che hanno completato il ciclo vaccinale anti-Covid: 1.391 sono stati sottoposti a screening sierologico e, di questi, il 99,9% ha sviluppato gli anticorpi a distanza di quattro settimane dalla seconda dose. A dirlo è il monitoraggio clinico e immunologico post-vaccino avviato il 15 febbraio dal servizio di Sorveglianza sanitaria dell’Aou: si tratta di una valutazione della quantità e qualità della risposta immunitaria anti-spike indotta dalla vaccinazione. L’adesione più alta alla campagna di vaccinazione si registra tra i sanitari, vaccinati per l’88% del totale.

Contemporaneamente, sono stati registrati gli effetti collaterali dopo la vaccinazione e nel tempo sarà verificata la reale efficacia protettiva del vaccino nei confronti della malattia causata dal virus Sars-CoV-2.

Dopo la somministrazione della prima dose di vaccino, nel 75% degli operatori non ci sono stati effetti collaterali. Dopo la seconda dose, la percentuale di chi non ha avuto alcun sintomo è scesa al 50%. Nei restanti casi sono comparsi uno o più degli effetti collaterali attesi, molti dei quali comuni o molto comuni. Il senso di debolezza e il dolore nella sede dell’iniezione sono stati i sintomi più frequenti, mentre la febbre è stata riscontrata in un caso su 3 operatori vaccinati. Nessuna reazione grave o inattesa. In dodici hanno accusato svenimenti, 19 eruzioni cutanee.

Parallelamente, il numero di nuovi casi di positività al tampone tra gli operatori ha visto un calo molto consistente: nel mese di gennaio sono stati 149 i nuovi positivi a tampone, mentre, nel mese di febbraio, i nuovi casi positivi fino a ieri erano 21.Al momento gli operatori positivi assenti dal lavoro e isolati a domicilio sono 18, un numeroben lontano dal picco massimo di casi registrato il 20 novembre scorso quando gli operatori positivi isolati erano 182.

Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, commenta: "Questi risultati sono una conferma del fatto che la vaccinazione è la prima e unica arma che abbiamo per contrastare il virus". "La valutazione dell’efficacia reale dai dati negli studi condotti in Israele, dove è stata effettuata una massiccia campagna vaccinale sulla popolazione, – spiega Loretta Casolari, responsabile della Sorveglianza Sanitaria – dimostrano una netta riduzione non solo dei casi gravi, delle ospedalizzazioni e delle morti, cosa di per sé rilevante, ma anche una netta riduzione del numero di nuovi positivi. Questo significa che il vaccino non si limita a impedire lo sviluppo della malattia, ma riduce

fortemente la diffusione del virus". Uno studio promosso dalla direzione aziendale e condotto in collaborazione con la cattedra di Immunologia e Statistica Medica dell’Università di Modena e Reggio Emilia analizzerà le associazioni del tipo di riposta convariabili importanti come l’età, il genere, la presenza di comorbilità.

A livello regionale, dal 20 dicembre al 21 febbraio i casi di positività tra gli operatori sanitari sono passati su base settimanale da 720 a 100, registrando quindi un calo dell’86%, e nello stesso arco di tempo le persone assistite nelle strutture socio-sanitarie che hanno contratto il virus sono passate complessivamente da 2.353 a 782, con una diminuzione pari al 66%.

val. b.