"Sant’Agostino, finalmente ci siamo"

Italia Nostra: "Progetto rispettoso del codice dei beni culturali. Ma il polo librario non va fatto, evitiamo la copertura del cortile"

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Italia Nostra plaude alla scelta della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena di partire col primo stralcio del nuovo Polo Sant’Agostino che prevede la ristrutturazione della parte demaniale dove troveranno posto i Musei Universitari. Ed è questa la vera notizia. L’associazione ambientalista presieduta da Giovanni Losavio, infatti, è sempre stata tra le più acerrime ‘nemiche’ dell’intervento di riqualificazione firmato da Gae Aulenti, tanto da averlo portato, in passato, all’attenzione del Tar. Ma questa volta è diverso e ventiquattro ore dopo l’annuncio del via libera da parte della Soprintendenza (il cantiere aprirà in autunno e durerà due anni), Italia Nostra interviene con toni decisamente soft. "E’ significativo - esordisce l’associazione - che sia data precedenza al progetto dei Musei Universitari. Merito della Fondazione Cassa di Risparmio, ora Fondazione Modena, che si è assunta l’onere – su proprietà non sua – di progettazione e attuazione del restauro dei corpi di fabbrica nel giro dell’isolato su Via Berengario fino all’Oratorio".

"La Soprintendenza - prosegue Italia Nostra - ha approvato il progetto rispettoso della disciplina conservativa dettata dal codice dei beni culturali. E già la Fondazione annuncia che è in corso l’elaborazione degli stralci esecutivi. Corrisponde certo a un criterio di pratica efficienza la determinazione di procedere per stralci attuativi, e attuativi debbono essere di un disegno generale". L’associazione, però, lancia comunque un monito sull’opera nella sua interezza, incalzando Fondazione e Comune ad abbandonare del tutto la visione originaria del restyling, che prevederebbe anche una maxi-copertura in vetro sul cortile centrale del complesso: "Caduta l’ipotesi di trasferire le due storiche biblioteche di ricerca (la statale Estense e la civica Poletti) entro l’ex ospedale, forzandone le fisiche strutture, si riconosca esplicitamente che l’originario progetto misurato sulla funzione di polo librario non può sopravvivere e deve necessariamente adeguarsi ai criteri di restaurorisanamento conservativo per una sollecita approvazione della Soprintendenza. Si abbandoni l’artificiosa discriminazione tra parte monumentale e parte di libero intervento e si consideri che la copertura del gran cortile, era stata esclusivamente giustificata dalla esigenza funzionale di farne il cuore di servizio alle due storiche biblioteche".

Vincenzo Malara