REDAZIONE MODENA

Sciortino, diritto di ascolto: "La musica fa bene al cuore. Haydn il mio gran finale"

Ritorno attesissimo quello del pianista alle 17 al ’Troisi’ di Nonantola 12 anni dopo "Porto brani della tradizione e una mia opera con echi di un vecchio foxtrot" .

Il celebre pianista Orazio Sciortino sarà alle 17 al ’Troisi’ di Nonantola

Il celebre pianista Orazio Sciortino sarà alle 17 al ’Troisi’ di Nonantola

Alle 17 il celebre pianista Orazio Sciortino suonerà a Nonantola nell’ambito del programma di ’Note di passaggio’ per l’Autunno Musicale Nonantolano che la scorsa settimana ha visto la memorabile esibizione di un altro talento siciliano del pianoforte, Alberto Chines. Gli Amici della musica di Modena presenteranno infatti il concerto di Sciortino per solo pianoforte al Teatro Troisi (ingresso libero, posti a esaurimento). Si tratta di una selezione di brani decisamente variegata oltre che di difficile esecuzione. È stato un anno importante per Orazio Sciortino, pianista siciliano di origini e milanese di fatto. Acclamato dalla critica e dal pubblico come eccezionale esecutore di un repertorio vastissimo, direttore d’orchestra, docente al Conservatorio di Brescia e concertista nei più importanti teatri del mondo (primo tra tutti il Teatro alla Scala di Milano), ha vinto il premio come Compositore dell’Anno all’International Classical Music Awards 2024. Sciortino non si limita infatti a reinterpretare grandi autori del passato, spesso proponendo perle pianistiche di grande impatto ma poco conosciute attraverso una sua personale ricerca che diventa riscoperta condivisa col suo pubblico, ma scrive opere originali come la ’Grande bagatella per orchestra’ che alcuni mesi fa ha debuttato con successo a Piacenza.

Maestro, domenica lei tornerà a Nonantola dodici anni dopo un oncerto sempre al Teatro Troisi che ha lasciato il segno. In questi anni lei è diventato un esecutore di livello internazionale. Cosa proporrà?

"Tornare a Nonantola sarà un piacere enorme. Era il 2012 e portai un programma dedicato al pittore e compositore lituano Konstantinas Ciurlionis, una mia vecchia passione. Questa volta invece un repertorio tradizionalissimo che vede al centro alcune ultime composizioni di Schubert, Haydn e Bartòk. Non mancherà una mia composizione, A

Midsummer Night’s Fox, del 2019".

Il programma parte dai Tre Pezzi D946, un’opera di Schubert che a lungo ha fatto arricciare il naso ai critici perché considerata fuori dal suo stile. Celebri pianisti del passato recente come Brendel e Schiff l’hanno riscoperta. Perché oggi è diventata interessante?

"Schubert è sempre contemporaneo. Come tutti i grandissimi compositori del passato, ci appare profetico e visionario, dal suo concetto di tempo alla ricerca del timbro.

Il secondo brano una sua composizione, A Midsummer Night’s Fox, Shakespeare e un po’ echi di foxtrot da un vecchio grammofono. È corretto?

"Proprio così. Un brano che allude alla danza ma anche alla nostra memoria e alla facoltà di reinventare, rielaborare situazioni e suoni sepolti nei nostri ricordi, e nel tentativo di rievocare, creiamo nuovi ricordi in un continuo sovrapporsi di memorie. La nostra mente è straordinariamente creativa".

Seguiranno le “Sei danze in ritmo bulgaro” di Bartók, che è il finale dei “Mikroksmos”. Si tratta di un pezzo rivoluzionario del primo Novecento. E anche un pezzo di estrema difficoltà tecnica per i suoi tempi dispari. Musica fortemente ritmata, una prova quasi muscolare per un pianista.

"Per la verità non è tra i pezzi più difficili di Bartòk, ma certamente costituisce un esempio massimo di sintesi, di gesti pianistici essenziali ma di grande effetto. Pezzo incredibile".

Chiudere un concerto con una sonata di Haydn vuol dire rovesciare la cronologia, ascoltarla con nuove orecchie?

"Haydn è uno dei compositori che più amo, è uno di quelli che avrei voluto conoscere. Me lo immagino come un nonnetto simpatico, affettuoso. Di solito la sua musica viene programmata in apertura di concerto, quando il pubblico è ancora un po’ distratto, si sistema sulla sedia magari scricchiolante, forse qualcuno dimentica di spegnere il cellulare, qualcuno arriva in ritardo. Sempre più spesso evito programmi costruiti secondo un ordine cronologico. Godiamoci Haydn, fa tanto bene alla salute, al cuore e alla mente".

Nei giorni scorsi a Milano lei è stato protagonista del Concerto Civico Ambrosoli e ha detto che ascoltare è un gesto civico importante. Ci può spiegare questa sua considerazione?

"La democrazia, concetto che oggi è abusato, usato come pretesto, è difesa della minoranza, difesa del diritto di ascolto della minoranza. Il diritto all’ascolto è per me difesa del diritto di respirare, di curare se stessi e gli altri quindi di vivere".

c.g.