
Tra colla, sanitari, bagni e docce stavano razziando merce per un valore di 30mila euro con la complicità di un dipendente, un carrellista in forza da anni all’azienda. Il piano però è stato sventato perché la proprietà dell’impresa si è accorta dei movimenti sospetti e ha avvertito i carabinieri. Alla fine per tre italiani accusati di furto aggravato in concorso sono scattate le manette. L’indagine è cominciata quando i titolari della Bayker Italia spa, marchio di Iperceramica, con sede in via Pedemontana, si sono accorti dell’anomalo spostamento di materiali senza che ci fosse l’autorizzazione: il carrellista trasferiva merce su un camion senza che il passaggio fosse previsto o venisse registrato. I titolari hanno allora monitorato la situazione, dopodiché hanno avvertito i carabinieri. I militari di Fiorano allora hanno prima allestito alcuni appostamenti per valutare la situazione e poi lunedì mattina prima di mezzogiorno hanno affiancato e fermato il camion che stava percorrendo la Pedemontana in direzione Sassuolo. A bordo c’erano due uomini, di 56 e di 33 anni, diretti in Puglia per la commessa di un cliente leccese. Alla richiesta dei documenti di trasporto e di provenienza dei materiali, hanno negato di averli. Trasportavano merce in pratica senza averne l’autorizzazione. Da quel punto in poi non hanno detto più niente. Ieri sono stati processati per direttissima in tribunale a Modena.
Il giudice ha convalidato l’arresto, ma non ha disposto alcuna misura cautelare. I due camionisti, difesi dall’avvocato Peter Martinelli, hanno spiegato di aver ricevuto una commissione come conto terzi per ritiro della merce, mentre il dipendente della ceramica (che si è scusato con l’azienda), difeso dall’avvocato Castro, si è avvalso della facoltà di non rispondere.