
"Scriviamo insieme il lieto fine di questa storia", recita un cartellone all’ingresso dell’ex direzionale Manfredini. A fianco la curiosa immagine...
"Scriviamo insieme il lieto fine di questa storia", recita un cartellone all’ingresso dell’ex direzionale Manfredini. A fianco la curiosa immagine di un omaccione in tutù rosa richiama l’attenzione sul sito di Modena Life, che ha da poco acquisito la proprietà dell’edificio di viale Corassori.
Non passa certo inosservata la strategia di marketing scelta per lanciare ’Alcatraz urban challenge’, un sondaggio con cui i cittadini possono dire la loro sul futuro della struttura più ingombrante e problematica della città. Ma chi sono i nuovi proprietari? Modena Life è un fondo immobiliare chiuso con quote detenute da imprenditori di varia provenienza, tra cui un gruppo di modenesi. È vigilato da Bankitalia e gestito dalla milanese Namira Sgr.
La cordata ha rilevato Alcatraz dal precedente proprietario, il fondo trevigiano Numeria, ora estinto. Modena Life ha appaltato i lavori di messa in sicurezza dell’immobile alla società di project management ’Urban challenge’, di cui è presidente il modenese Michelangelo Marinelli, e alla società di costruzioni ’Rinascimento urbano’.
Marinelli è il volto del nuovo corso, avviato con entusiasmo in queste settimane. Ha 53 anni e un’esperienza consolidata: dopo la laurea in Economia e commercio a Modena e un corso di perfezionamento alla Bocconi, ha iniziato una lunga carriera manageriale prima nell’ambito finanziario e poi nel settore impiantistica, lavorando spesso all’estero. Dal 2015 si è specializzato come imprenditore in progetti di rigenerazione urbana, realizzando interventi in varie parti d’Italia. Quello appena avviato sull’ex Direzionale Manfredini ha richiesto tre anni di studi preparatori.
e. t.