Scuola, il sostegno prosegue online

Il Comune ha messo a disposizione i tutor per 300 studenti. Baracchi: "Non lasciamo indietro nessuno"

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Fanno attività online individuale con studenti con disabilità o disagi; si coordinano con gli altri professori della classe sulle attività da svolgere; mantengono i contatti con le famiglie per impostare il lavoro da fare con l’alunno e confrontarsi sulle difficoltà. Se la scuola chiude, l’educatore di sostegno arriva a casa via web per non lasciare soli studenti e famiglie.

Tra aule virtuali e chat di compiti anche la scuola modenese si è organizzata e la didattica a distanza è diventata una realtà per istituti di ogni ordine e grado: per secondarie, primarie e persino gli educatori di nidi e scuole d’infanzia si stanno inventando modi nuovi per essere vicini ai bambini e alle loro famiglie, ne è un esempio la nuova pagina Facebook MoBi 0-6 degli educatori del Comune (www.facebook.comMoBi06).

"Ora per tutti, dirigenti scolastici, professori e amministrazione comunale – afferma l’assessora all’istruzione Grazia Baracchi – la sfida è raggiungere e mantenere il rapporto educativo con gli studenti più fragili, i ragazzi a rischio dispersione scolastica, quelli che normalmente fruiscono di sostegni affinché venga garantito il loro diritto all’istruzione. Ci siamo attivati subito perché non vogliamo lasciare indietro nessuno, soprattutto i più deboli e le scuole hanno risposto con disponibilità e professionalità".

Gli uffici del settore Istruzione hanno prima sondato e mappato la disponibilità del personale che l’amministrazione, già ad inizio anno, aveva assegnato alle scuole per svolgere lezioni e didattica a distanza. Parallelamente è partita verso le scuole di ogni ordine e grado, la proposta di utilizzare a seconda delle necessità il personale disponibile al sostegno a distanza: 211 educatori di sostegno (pea: personale educativo assistenziale), 54 tutor e 4 assistenti alla comunicazione che possono seguire anche più alunni.

Attualmente sono 98 gli alunni della scuola primaria seguiti a distanza da educatori, 62 i ragazzi delle medie, 42 alla scuola d’infanzia, 3 nei nidi e 96 gli studenti delle superiori dove gli educatori sono anche affiancati da tutor; complessivamente 301 tra bambini e ragazzi.

Le fiabe, ai piccoli degenti oncologici dell’ospedale Policlinico invece le racconta ancora la tata Ivana dello Spazio incontro che, tra una filastrocca e una favola della buonanotte, mantiene vivo il rapporto con i giovani pazienti. Fino a poche settimane fa infatti, i bambini ricoverati avevano uno spazio fisico tutto loro per giocare, colorare, ascoltare storie e fare musica insieme alle operatrici del Coordinamento pedagogico 0-6 del Comune di Modena.

Dopo la chiusura delle scuole, anche lo Spazio Incontro non si è rassegnato a sospendere l’attività, le insegnanti di quella che è una sezione distaccata di scuola d’infanzia presso il reparto di Pediatria ed Oncoematologia pediatrica stanno percorrendo nuove strade per trovare modi diversi per offrire il servizio.

All’insegnante Ivana non è bastato mantenere i contatti telefonici. Ha provato ed imparato a condividere con loro, attraverso un canale You Tube privato (oscurato al pubblico ma fruibile dalle famiglie) la magia del racconto attraverso video, creati apposta con le narrazioni e i personaggi preferiti dai bambini, tra i quali Lupo Serio.

La risposta dei bambini non si è fatta attendere, hanno apprezzato moltissimo l’iniziativa, ricambiando con l’invio di disegni e video-saluti.