Sedicenne ucciso al Novi Sad di Modena, aggressori alle strette. Ecco il movente

I carabinieri avrebbero già individuato il gruppo di pakistani che ha ucciso Arham e ferito in modo grave altri due connazionali. I poliziotti del Siulp: "Mandati qui e messi in strada a vendere droga".

Sedicenne accoltellato: aggressori alle strette. "Dietro questi minori  c’è un vero business"

Sedicenne accoltellato: aggressori alle strette. "Dietro questi minori c’è un vero business"

Modena, 3 aprile 2023 – Sarebbero stati identificati grazie ai video delle telecamere di sorveglianza e ai filmati girati dai passanti gli accoltellatori dei tre pakistani (video)- uno dei quali è morto - durante la violenta rissa di venerdì pomeriggio al Novi Sad. Pare che i carabinieri abbiano già individuato il gruppo di connazionali (in carico a un altro centro di accoglienza) che si è accanito in particolare sul 16enne deceduto e sul 22enne ancora ricoverato in terapia intensiva. I loro nomi sono stati fatti anche dagli stessi aggrediti.

Di eventuali arresti non c’è conferma da parte degli inquirenti malgrado tra i cittadini ci sia comprensibile interesse sulla vicenda, essendo l’omicidio avvenuto in pieno giorno, in un luogo frequentato anche da studenti. La Procura, come sempre, non dà informazioni. Nei video, di cui pubblichiamo i frame, si vedono chiaramente in faccia i partecipanti alla rissa e anche chi, con estrema violenza, colpisce una delle vittime.

Con tutta probabilità stamattina in Procura sarà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo di Muhammad Arham: l’esame dovrà stabilire se l’adolescente (arrivato in città a dicembre e da poche settimane accolto al San Filippo Neri in un progetto di accoglienza per minori stranieri non accompagnati) sia stato colpito da un unico fendente, quindi in un punto vitale, o se abbia subito più coltellate come indicato dai testimoni. Fondamentale il racconto dei due feriti sopravvissuti. L’ipotesi è che la lite sia riconducibile a un precedente diverbio, pare avvenuto addirittura in Pakistan, forse uno sgarro che ha portato i due gruppi di connazionali ad affrontarsi nel ring del Novi Sad, nel bel mezzo dell’International Street Food.

"Condividiamo pienamente le parole del sindaco Muzzarelli, in particolare per le difficoltà gestionali riguardo il massiccio afflusso di stranieri, che prediligono Modena, ma anche la sua provincia, poiché molto attraente dal punto di vista economico e sociale", interviene il sindacato di polziia Siulp. Il sindaco, infatti, venerdì sera per l’ennesima volta ha scritto al Governo evidenziando come la nostra città non possa più sopportare arrivi di migranti in massa, senza una programmazione, tra cui molti ragazzini che si dicono minorenni e soli per essere inseriti nei programmi dei Servizi sociali. Della stessa vittima, ad esempio, non è certa l’età: si era dichiarato sedicenne ma erano in corso le visite mediche per stabilire l’anno di nascita.

"Non abbiamo più posti ed è a rischio la coesione sociale, la sicurezza urbana", aveva detto il sindaco. "A livello locale – dice il Siulp – pensiamo che sia necessario individuare ulteriori strade, in particolare per i minori stranieri non accompagnati, problematica che sta assumendo dimensioni enormi non di certo per motivi casuali, ma perché è probabilmente redditizio per chi manovra nell’ombra. Dietro a questi ragazzi vi è un business enorme, gestito probabilmente da quella che possiamo definire una forma di criminalità organizzata, che li individua nel Paese di origine, li fa entrare in Italia, li porta a Modena e, istruendoli su cosa dire, li accompagnando sin davanti alla Questura, per poi recuperarli non appena possibile e destinarli a traffici illeciti, come lo spaccio di sostanze stupefacenti", concludono i poliziotti del Siulp. Malgrado l’intensificazione dei controlli al Novi Sad, continua lo spaccio di droga alla luce del sole. Giovani immigrati, vicino alle panchine ancora sporche del sangue di Muhammad, continuano a vendere tranquillamente dosi di stupefacenti.

val. b.