
Il team di Neuropsichiatria dell’ospedale di Sassuolo
In media 1600 casi in carico, con 266 nuovi accessi solo nel 2024. Sono numeri non privi di spessore quelli del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del distretto sanitario di Sassuolo, che negli ultimi anni ha sviluppato un progetto organizzativo volto a sostenere concretamente bambini e famiglie con problematiche in diversi ambiti. Costituito da un’equipe multiprofessionale composta da neuropsichiatri, psicologi, fisioterapisti e terapisti della riabilitazione psichiatrica, logopedisti ed educatori professionali, il servizio si occupa di disturbi cognitivi, del linguaggio e dell’apprendimento, dello sviluppo neuromotorio e psicomotorio, neurosensoriale, psicopatologico, dell’autismo e di altri disturbi del neurosviluppo e mette in campo una serie di azioni mirate. Tra queste, la più recente attiene alla consulenza gratuita per genitori e professionisti chiamato ‘Question-I Importanti’ attivato presso la Casa della Comunità pediatrica ‘Villa Bianchi’ di Casinalbo, rivolto a famiglie con minori non in carico alla Neuropsichiatria infantile che ha l’obiettivo di rispondere a eventuali dubbi sullo sviluppo psicomotorio e linguistico e/o sul benessere dei bambini e delle bambine.
"La nostra mission – spiega Stefania Vicini, Responsabile del Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza del Distretto sassolese - è creare un ambiente di cura che risponda alle esigenze del bambino in ogni ambito della sua vita, dai suoi percorsi scolastici a quelli sportivi, fino al supporto che può ricevere dalla comunità locale". Fondamentale, in questo senso, "investire nella formazione degli operatori e nello sviluppo di percorsi inclusivi è fondamentale per garantire un supporto adeguato e tempestivo", e proprio in questa direzione vanno altre attività del Centro. Ovvero progetti come quello di formazione ai docenti delle scuole del Distretto ceramico, giunto alla terza edizione, sulla gestione dei comportamenti disfunzionali secondari che possono interessare tanto minori con diagnosi cliniche specifiche quanto bambini che non afferiscono ai servizi territoriali di NPIA, ma potrebbero ugualmente beneficiare delle azioni di prevenzione e presa in carico, o gli incontri con i Pediatri di libera scelta. Altro, il Servizio lo ha messo a punto a favore di bambini con disabilità, prevedendo percorsi clinici facilitati di accesso alle cure mediante il potenziamento di reti funzionali operative tra NPIA, Pediatria di Comunità ed altri Servizi del Distretto (odontoiatria, centro prelievi, etc.), oltre che con diverse Unità Operative dell’Ospedale di Sassuolo.
Stefano Fogliani