Si spegne la musica al ‘Sound Up’ Chiude lo storico negozio

In Corso Alberto Pio dal 1982 La decisione di Sergio Pohler: «Oggi i brani si ‘sentono’ un tempo si ascoltavano» Il 31 l’ultimo giorno di attività

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Erano gli anni di album epici come ‘Jesus Christ Superstar’ e ‘American Graffiti’, gli anni in cui la ‘Compagnia generale del disco’ fondata da Teddy Reno era una delle case discografiche più importanti del momento Sergio Pohler, origini istriane, arrivato a Carpi con la famiglia nel grande esodo, girava in macchina mezza Italia come rappresentante di colossi della produzione discografica, si vendevano milioni di dischi. Anni sfavillanti nei vinili e cd del piccolo negozio Sound Up di Corso Alberto Pio che il 31 gennaio abbasserà la serranda per sempre. Pohler e la moglie lo aprirono nell’82, un’altra era geologica rispetto alla fruizione digitale della musica oggi. «Sa cos’è cambiato? Oggi la gente è abituata a sentire la musica, una volta la musica si ascoltava» dice il negoziante mentre sistema alcuni dischi. «Io non riuscirei ad ascoltare la musica nelle cuffiette mentre vado in bicicletta (e poi è pericoloso) o faccio ginnastica in palestra. Ascoltare musica riempie il tempo».

Entra un cliente, era venuto per il solito saluto di rito: Sound Up non è stato solo un negozio ma un punto di riferimento per parlare di musica a tutti i livelli. «La qualità della musica che si scarica oggi è lontana anni luce dalla qualità della musica che la gente voleva dai cd negli anni Novanta ma ci vuole troppo tempo per scaricare musica di qualità e così la gente si è abituata...» commenta il negoziante. Classe 1948, Pohler ha cominciato a lavorare nel mondo della musica a sedici anni. «Organizzavo concerti nei locali della zona, ho portato a Carpi molti artisti, pensi che ho organizzato una serata con Battisti alla Grotta Azzurra, locale molto in voga negli anni Sessanta». Dalle sale da ballo alle case discografiche il passo è stato breve, «ho fatto il rappresentante per la Emi, vendevo vinili, cassette e stereo8 che erano molto migliori delle cassette come qualità». Poi l’apertura del negozio di dischi, uno a Bologna e uno nel cuore del centro storico di Carpi, «l’ha aperto mia moglie nel 1982». Nel 2004 la chiusura del negozio bolognese, poi l’irruzione della musica digitale e il calo di vendite dei cd. «Ho conosciuto tanti artisti in questi anni, ma ringrazio soprattutto Ligabue che in questi anni è sempre venuto a trovarmi». Chissà che il rocker emiliano non passi da Corso Alberto Pio anche il 31 gennaio.

Silvia Saracino