"Si torni in classe: istruzione al primo posto"

Il ministro dell’Interno Lamorgese ieri alla Festa dell’Unità. Nessuna risposta ai sindacati preoccupati per le carenze di organico

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Basta polemiche, "pensiamo al bene dei nostri ragazzi". Il bene, secondo il ministro dell’Interno, è senza dubbio quello di riaprire le scuole, per consentire agli studenti e agli insegnanti di riprendere quel confronto "in presenza" improvvisamente interrotto a febbraio a causa del Covid-19. Secondo Luciana Lamorgese, che è arrivata ieri sera alla Festa nazionale de l’Unità per discutere di lotta alle mafie con la procuratrice della Dda di Milano, Alessandra Dolci, e i deputati del Pd Carmelo Miceli e Franco Mirabelli, bisogna aiutare i ragazzi in un percorso di crescita che solo la scuola può dare: "sono convinta che l’apertura con tutti gli accorgimenti che il governo sta ponendo in essere sia necessaria e mi auguro che l’anno scolastico inizi con serenità". Le polemiche, che a pochi giorni dall’inizio delle lezioni continuano ad animare il dibattito politico, vanno smorzate, "per il bene dei nostri figli"; ma per questo "abbiamo bisogno di lavorare tutti insieme". La scuola, quindi, deve diventare il simbolo della ripartenza dopo i mesi di quarantena. "Un ragazzo che non va a scuola – ragiona la responsabile del Viminale, soffermandosi sulla lotta alla dispersione scolastica – non si apre al mondo. Tramite la cultura può aprire l’animo e la mente ad altri progetti per il futuro. Un giovane deve avere davanti il proprio futuro", deve "uscire dal proprio orticello". Il ministro Lamorgese, prima di lasciare la festa democratica, ha affrontato diversi temi, dalla gestione dei migranti a Lampedusa alla manifestazione dei negazionisti del Covid, fino alla riorganizzazione dell’Agenzia che si occupa di destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Non si è soffermata, invece, sull’appello del Silp Cgil, il sindacato della Polizia, che in vista del suo arrivo a Modena ha denunciato le "gravi criticità che si ripercuotono sugli agenti", a partire dalle scarse risorse necessarie per gestire le urgenze della città. "Auspichiamo che la presenza del ministro possa essere occasione di confronto sui temi della sicurezza e degli organici – aveva domandato il sindacato – e di apertura ad una futura e produttiva discussione sul potenziamento delle Forze di Polizia sul nostro territorio". Una richiesta rimasta inascoltata. Purtroppo il meteo, ancora una volta, non è stato clemente con il Partito democratico: a inizio dibattito un forte temporale si è abbattuto ieri sera sulla festa di Ponte Alto, creando qualche preoccupazione tra i presenti. Il dibattito non si è fermato, ma lo staff della festa al completo ha ‘lottato’ per impedire che la pioggia danneggiasse gli stand sotto la tensostruttura. In prima fila il segretario provinciale Davide Fava impegnato a chiudere i tendoni dell’area dibattiti.

Paolo Tomassone