
Incontro alla palazzina Pucci con l’assessore Camporota e i parlamentari Stefano Vaccari e Stefania Ascari. Mentre all’interno si discuteva di criminalità all’esterno diverse persone dormivano in strada sotto la pioggia.
Nei giorni scorsi, al termine di un corteo per le vie del centro, hanno bussato alle porte dell’Amministrazione e della prefettura con una lunga lista di proposte ma, soprattutto, richieste per riportare la città ad una situazione vivibile in termini di sicurezza. Ieri i cittadini, rappresentati da diversi comitati, hanno incontrato le istituzioni, i politici locali e alcuni parlamentari per ottenere risposte. A presentarsi alle 15 alla sala Pucci sono stati l’assessora Camporota, i parlamentari Stefania Ascari (M5s) e Stefano Vaccari (Pd), Vincenzo Paldino (consigliere regionale). Inoltre poco si è parlato in realtà della situazione modenese: il discorso è stato esteso a temi di natura generale; minori stranieri non accompagnati, normative da modificare e poco altro. Nulla di concreto, secondo gli organizzatori mentre, a pochi passi, nella palazzina che ospita una banca dormivano sereni diversi senzatetto su giacigli di fortuna . "Ancora una volta volevamo risposte e non le abbiamo avute ma andremo avanti. La gente vuole soluzioni per vivere tranquilla e sicura e non parole – affermano Antonella Bernardo e Walter Parenti – Inoltre abbiamo invitato al tavolo tutti gli onorevoli e i senatori perchè la sicurezza non è né di destra né di sinistra ma di chi la fa. Ci sentiamo una rete di un campo da tennis: vediamo rimpallare responsabilità da una parte all’altra. Abbiamo deciso che organizzeremo altre manifestazioni – insistono – poiché quello di ieri è solo l’inizio. Bene la presenza dell’assessora Camporota, che ha promesso impegno per una maggiore sicurezza nelle scuole ad esempio e nelle zone più critiche ma la risposta è stata che, comunque, la sicurezza è in capo allo Stato. A livello locale il discorso è stato deviato: per la città di risposte non ne abbiamo avute e vorremmo vedere dei fatti".
"Il tema della sicurezza coinvolge tutte le competenze ed è anzitutto funzione dello Stato – afferma Alessandra Camporota – l’ente locale è coinvolto nella questione della sicurezza urbana integrata attraverso l’attività della polizia locale, con la collaborazione delle forze dell’ordine e del prefetto. Credo che l’impegno che abbiamo assunto con questa nuova Amministrazione sia proprio nella direzione di ascoltare cittadini, comitati, associazioni per ricercare le ragioni, le cause di una insicurezza, di un intensificarsi di episodi di aggressività. L’impegno è massimo dall’inizio e prevede tutta una serie di interventi complessi".
Circa una quarantina i cittadini presenti ieri: "Chiediamo sicurezza e risposte in merito, a livello locale, regionale, nazionale. Sono queste norme blande a non garantire il minimo della sicurezza ai cittadini", ha affermato Marco Medici. A prendere parte all’incontro anche i sindacati di polizia, tra cui il Sappe con Francesco Campobasso: "Siamo sempre alla ricerca di risposte che non ci vengono date". Campobasso ha fatto presente infatti quanto sia difficile il ruolo della polizia penitenziaria soprattutto in una realtà come quella del carcere modenese, a fronte di una situazione di sovraffollamento ai massimi storici.
Roberto Butelli, segretario provinciale Siulp, ha rimarcato come sia fondamentale cambiare le norme: "Il sistema è vecchio e non risponde alle esigenze del paese". L’onorevole Ascari ha detto di essersi fatta portavoce ai ‘piani alti’ delle richieste dei cittadini. "Abbiamo continuato a presentare istanze per il passaggio della questura da B ad A per rinforzare le risorse che si traduce in maggior controllo del territorio. I permessi di soggiorno devono essere dati in tempi certi altrimenti il richiedente rischia di finire in percorsi di criminalità".