STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Sisma, ecco il dossier sulle chiese Per 27 ricostruzione ancora in attesa

La Diocesi ha fatto il punto sull’avanzamento dei lavori. Trenta cantieri finiti, sette saranno conclusi entro l’anno .

Sisma, ecco il dossier sulle chiese Per 27 ricostruzione ancora in attesa

di Stefano Marchetti

"In Emilia Romagna, dopo il terremoto, è stato ricostruito praticamente tutto". Lo abbiamo sentito ripetere più volte nelle scorse settimane, soprattutto nei giorni drammatici dell’alluvione in Romagna. Ma – come ben sanno coloro che abitano nel ‘cratere’ – la ricostruzione del patrimonio storico e monumentale è tutt’altro che completata. Nel territorio dell’arcidiocesi di Modena, per esempio, serviranno ancora anni per sistemare tutte le chiese devastate dal sisma.

Lo si desume dai dati pubblicati dal settimanale diocesano "Nostro Tempo" che ha fatto il punto sugli interventi realizzati e ancora da compiere. "Il nostro impegno va avanti, malgrado le difficoltà degli ultimi anni, fra cui la pandemia, la ridotta disponibilità di professionisti e imprese (impegnati negli interventi connessi ai superbonus edilizi), l’aumento dei costi dei materiali", ha sottolineato il geometra Mario Guglielmo Ferrari, responsabile dell’ufficio ricostruzione.

Sono trenta i lavori già conclusi, sia in città che nella Bassa: la chiesa parrocchiale di Cavezzo, per esempio, che aveva subito danni ingenti, è stata riaperta già quattro anni fa, e sono state ultimate le opere alla Pieve di Nonantola, come nelle chiese di Soliera, Bomporto, Ravarino, alla Pieve matildica di Sorbara e all’Oratorio di Piazza di San Felice. A Modena sono stati eseguiti lavori post sisma all’abbazia di San Pietro, alla chiesa di San Francesco e a quella di San Giorgio, così come in Duomo. Sempre secondo il resoconto della diocesi, sono sette i lavori che saranno conclusi entro l’anno: spicca la prevista riapertura del Duomo di Finale e della chiesa parrocchiale della Visitazione di Reno Finalese. Si avviano alla conclusione anche le opere alla chiesa di Stuffione di Ravarino, a quella di San Martino Mugnano, alla parrocchiale di Solara di Bomporto, e il secondo stralcio di lavori alla chiesa di Rivara (che era già stata riconsegnata ai fedeli). Sono in corso altri sei cantieri: per esempio quello della chiesa di San Nicola di Camposanto e quello per la chiesa di San Geminiano a Massa Finalese e per San Bartolomeo a Modena.

Ma per altri 27 interventi l’istruttoria è ancora in corso: fra questi, la chiesa di San Girolamo di Cadecoppi di Camposanto o la parrocchiale di San Pietro in Elda (per la sua riapertura è stata anche firmata una petizione), e tante chiese di Finale, da quella di San Francesco a quella del cimitero (nella foto subito dopo il sisma del 2012). Nell’elenco degli interventi ancora ‘in divenire’ figura anche il Duomo di San Felice sul Panaro che è stato quasi raso al suolo dal sisma. "Anche l’aumento dei prezzi dei materiali ha influito su vari lavori – ha aggiunto il geometra Ferrari a ‘Nostro Tempo’ –. Di certo il finanziamento ad oggi concesso, di circa 75 milioni di euro, non sarà sufficiente per la conclusione di alcuni interventi inseriti nel piano". Un capitolo a parte riguarda gli interventi sulle canoniche o altri edifici delle parrocchie, per i quali si è proceduto tramite la piattaforma Mude: sono stati conclusi 18 interventi, fra cui la canonica di Medolla e quella di San Prospero, l’ex asilo di Staggia e il circolo parrocchiale di Disvetro. Altri nove interventi sono in corso di esecuzione, cinque ancora in istruttoria.