Sisma, oltre 30 palazzi ancora danneggiati

Otto anni dopo, mancano i progetti completi. Dalla Regione scadenza perentoria: 31 marzo termine ultimo per assegnare i contributi

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A distanza di 8 anni dal terremoto sono ancora 35 i palazzi del centro storico che devono essere ristrutturati dopo i danni subiti nel maggio 2012.

Quest’anno, però, la Regione ha dato una scadenza perentoria per l’approvazione dei progetti e l’assegnazione dei contributi: 31 marzo.

Entro questa data i tecnici privati incaricati dai cittadini devono consegnare i progetti completi al Comune che deve approvare la pratica ed erogare i contributi.

«Abbiamo mandato a tutti le richieste di integrazione, chiediamo ai tecnici privati di fare un ultimo sforzo e darci risposta entro il 31 marzo» sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Righi.

I progetti, infatti, sono già arrivati in Comune ma sono stati rispediti agli studi di progettazione perché necessitano di integrazione: fino a quando il progetto non viene ritenuto completo il Comune non dà il via libera ai finanziamenti e i lavori non cominciano.

Tra i palazzi ancora ’al palo’ c’è palazzo Caleffi in via Matteotti: c’è solo una transenna che circonda l’edificio, già chiuso prima del sisma e ormai fatiscente.

Quando sarà completata la ristrutturazione l’edificio risulterà diviso in vari appartamenti che saranno messi a disposizione di alcune categoria di persone, ad esempio giovani coppie, per edilizia convenzionata.

«Attendiamo che i proprietari ci restituiscano la bozza della convenzione siglata con l’amministrazione».

Altro cantiere significativo è quello del palazzo in Corso Fanti che da anni ’taglia in due’ il portico creando molto malumore tra i negozianti.

«La ristrutturazione è a buon punto – spiega Righi – la fine lavori è stimata nella primavera 2021 ma già tra maggio e giugno di quest’estate dovrebbe essere liberato il portico».

Ricapitolando, i palazzi ancoradanneggiati dal sisma in centro storico sono 35: 14 di questi dovrebbero essere completati nel 2021, spiega l’assessore Lavori pubblici, mentre per altri 21 i lavori dovrebbero concludersi entro il 2023.

Ci vorranno ancora tre anni, dunque, per vedere completata la ricostruzione post-sisma in ambito privato.

Per quanto riguarda invece le opere pubbliche, i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Nicolò dovrebbero iniziaretra tre mesi.

La chiesa è inagibile dal maggio 2012, la progettazione è andata per le lunghe ma finalmente i lavori stanno per iniziare.

Nel frattempo i frati hanno lasciato San Nicolò e don Gabriele Brusco, attuale vicario parrocchiale al Corpus Domini e assistente spirituale del Centro di formazione professionale Nazareno, è stato nominato amministratore della parrocchia divenuta vacante per la chiusura del convento.

I fedeli del quartiere aspettano con ansia la riapertura della chiesa anche per evitare che nel parco vicino si generino situazioni di degrado.