"Società all’esordio, è un campionato davvero sorprendente"

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di Alessandro Troncone

Quante ne ha viste, Graziano Pini, al ’Braglia’. L’ex assessore del Comune di Modena, professore alla facoltà di Giurisprudenza di Unimore è un noto tifoso dei gialli e anche quest’anno non ha perso una partita del Modena, sempre presente sulle tribune dello stadio modenese: "Questo campionato è sorprendente – ci ha raccontato – credo in pochi si sarebbero immaginati che una società all’esordio riuscisse a costruire una squadra che lottasse per la promozione già dal primo anno. Hanno creato entusiasmo, lo si vede dal seguito dei tifosi e dell’ambiente. L’ho detto a Sghedoni, ci ha fatto un regalo che ricorderemo per tutta la vita, consegnare il club a Rivetti è stato un atto geniale e Rivetti è stato bravissimo a farsi carico del rilancio del Modena". Focus sul campo e sul duello tra Modena e Reggiana che Pini ha visto così: "Forse, all’inizio la Reggiana trasmetteva maggiori sicurezze – ha continuato – era una squadra consolidata, con pochi cambiamenti dalla B. Ma credo che la gestione tecnica del Modena sia stata positiva, sono stati fatti miracoli. Una cavalcata così era difficile da pronosticare, dobbiamo solo essere contenti. Poi, se devo commentare certe partite, proprio ultimamente ho riguardato la partita di Gubbio, penso a quella con l’Imolese... la fortuna ci ha aiutati, speriamo non si dimentichi di noi anche sabato. Tesser? Ho l’impressione di una persona seria, credibile, affidabile. Da tifoso, mi piacerebbe si sfruttassero meglio i calci piazzati, avremmo avuto centinaia di corner e punizioni non sfruttati...".

L’appuntamento di sabato si avvicina e cresce l’attesa. Pini non dimentica mai la sua fedelissima sciarpa e gli schemi dei posti a sedere: "Abbiamo il nostro schema in tribuna – ha sorriso – io, Leo Novi e Giancarlo Pivetti, ex vice-presidente e guai a chi si sposta di un centimetro. E da lassù ci fa sempre compagnia il nostro Marco Grandi, è il nostro riferimento. Come finisce? Mah, non lo so. Se finisse bene, sarebbe come liberarsi di una tensione che dura da mesi. Come una favola, e se ci fosse il lieto fine ce la gusteremmo anche di più", conclude l’ex assessore tifosissimo dei gialli.