"Tari alle ceramiche? Noi coerenti con la legge"

Finale Emilia, il sindaco Poletti e il referente dei tributi replicano a Confindustria. "Abbiamo sempre sostenuto le richieste delle imprese"

"Tari alle ceramiche? Noi coerenti con la legge"

"Tari alle ceramiche? Noi coerenti con la legge"

Il Comune di Finale respinge le accuse mossegli dal vice presidente di Confindustria Ceramica, Emilio Mussini, presidente di Panaria Group, per la decisione di imporre il pagamento della Tari (la tassa rifiuti) alle aziende ceramiche dell’area industriale finora escluse. La conseguenza di questo provvedimento comporterebbe per le 5 imprese presenti nel sito industriale a lato della Panaria Bassa, (MarazziGroup, Atlas Concorde, Panaria Group, Abk e Moma) un esborso per il triennio 2018-2020 di circa due milioni e 350mila euro complessivi che si aggiungerebbero a circa 380.000 euro già richiesti a titolo di Tari nello stesso periodo. "Anche dopo il terremoto – ammonisce Mussini - le imprese non se ne sono andate. Per questo dovremmo avere un patto ideale con le istituzioni locali teso a migliorare le dotazioni infrastrutturali e rendere quest’area più attrattiva, che permetta di disegnare un nuovo sviluppo sostenibile per il territorio". Ferma la replica del sindaco Claudio Poletti che ricorda quanto fatto dal Comune in favore delle imprese. "L’amministrazione è assolutamente orientata a sostenere le ceramiche finalesi – ribatte Poletti – come testimoniano le autorizzazioni all’ampliamento di diversi siti produttivi che abbiamo concesso nel tempo. Sappiamo, infatti, come ci hanno confermato i diversi incontri avuti con le dirigenze aziendali, che gli investimenti in corso non si limitano all’aumento dei magazzini e delle aree di stoccaggio ma sono rivolti all’ampliamento delle linee produttive secondo le più recenti innovazioni tecnologiche che, da un lato, consentiranno di incrementare la leadership sui mercati internazionali e, dall’altro, porteranno un aumento dell’occupazione nel nostro territorio". Poi, nel merito della decisione l’amministrazione affida la risposta a Pasquale Mirto, responsabile dell’Ufficio Tributi dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, istituzione che dal 29 marzo è però presieduta da Poletti. "Stupisce – esordisce Mirto – che Confindustria Ceramica definisca ‘singolare e spavalda’ la politica tributaria del Comune, il quale non ha fatto altro che uniformarsi ad un consolidato orientamento della Corte di Cassazione, che oggi consta di oltre 20 sentenze. Il Comune – spiega Mirto - nel corso di questi anni ha già notificato altri accertamenti per richiedere la Tari dei magazzini. Si tratta di due questioni, quella della tassazione dei magazzini e quella della quota fissa a carico dei produttori dei rifiuti anche se non utilizzatori del servizio, completamente autonome". A stupire gli amministratori finalesi è poi il fatto che "le imprese ceramiche per i magazzini abbiano pagato la Tari ai comuni del distretto di Sassuolo, - ricorda Mirto - mentre per Finale Emilia hanno deciso di coltivare un contenzioso, che li ha visti, finora, sempre perdenti, sia in primo che in secondo grado, con alcune sentenze passate in giudicato. Quindi, l’operato del Comune di Finale Emilia, più che ‘singolare e spavaldo’, è stato conforme alla legge, come peraltro confermato dai giudici tributari in due gradi di giudizio". Ora, pare proprio che la vicenda legata all’applicazione dei tributi Tari "anche per la quota fissa – conclude Mirto - sarà decisa dai Giudici tributari".

Alberto Greco