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Tecnologia ’in cattedra’ Google premia la prof

Adele Leccia del ’Cattaneo Deledda’ è stata selezionata dal gigante del web. Usando i dispositivi è riuscita a coinvolgere ragazzi con difficoltà ad apprendere

Tecnologia ’in cattedra’ Google premia la prof

Qualcuno si ostina a ripetere che la tecnologia sia solo fonte di distrazione per gli studenti. Non la pensa in questo modo chi proprio grazie a smartphone, tablet, app, video e intelligenza artificiale è riuscito a coinvolgere nelle lezioni decine e decine di ragazzi che altrimenti, a causa delle difficoltà di apprendimento, non sarebbe riuscito a stare al passo con i propri compagni. Di questo si occupa, da diversi anni, Adele Leccia, docente di Storia dell’arte e insegnante d’appoggio all’Istituto professionale statale Cattaneo-Deledda di Modena.

Lei, assieme ad altri colleghi provenienti da diverse scuole italiane, europee, del Medio Oriente e dell’Africa, è stata selezionata dalla Virtual Innovator Academy di Google, attraverso il programma biennale ‘Innovator’ che supporta i migliori insegnanti entusiasti di crescere professionalmente, che sostengono un uso efficace della tecnologia e che promuovono l’innovazione per migliorare classi, scuole e comunità locali. "Ho inviato un video per candidarmi esponendo uno dei problemi, che riscontro quotidianamente a scuola, legati all’apprendimento per studenti con difficoltà, e indicando una possibile soluzione – spiega Leccia –. Dopo la selezione sono stata inserita in un gruppo di lavoro composto da altri insegnanti che vivono le stesse difficoltà e provano a sperimentare nuove strade per superare gli ostacoli". Il programma di Google education prevede un percorso formativo di otto settimane con incontri di tre ore alla settimana gestiti da esperti, formatori, tecnici e tutor. Tutto rigorosamente in lingua inglese.

Lezioni che sono servite per sviluppare meglio il problema, proporre una soluzione e creare le condizioni per rendere concreta la soluzione. Per l’insegnante modenese si è trattato di affinare una metodologia didattica che tiene conto dei principio fondamentale dell’Universal design for learning (Udl) secondo il quale ogni individuo impara in modo diverso sulla base di molteplici fattori: fisici, emotivi, comportamentali, neurologici e culturali. Un prototipo messo a punto in anni di insegnamento al Cattaneo-Deledda. "Nel nostro istituto abbiamo circa 1.400 studenti, dei quali 420 certificati con disturbi specifici dell’apprendimento o bisogni educativi speciali e 120 con una disabilità – ricorda Leccia –. La sfida quindi è quella di promuove l’utilizzo di una varietà di metodi di insegnamento allo scopo di rimuovere qualsiasi ostacolo all’apprendimento e fare in modo che tutti gli studenti, senza distinzione, imparino nelle modalità con cui si trovano più a loro agio. Esiste già una sperimentazione di questo tipo in Sicilia in una scuola secondaria di primo grado. Per la prima volta invece si propone questa metodologia in una scuola secondaria di secondo grado, all’interno di un istituto che prevede diversi indirizzi come il Cattaneo-Deledda".

Durante il programma Innovator certificato di Google for education la docente è stata affiancata a un collega di un istituto di pari livello della Scozia con l’obiettivo di affinare il proprio progetto e superare eventuali ostacoli, facendo tesoro dell’esperienza maturata in un contesto differente da quello modenese. "Sto creando un sito all’interno del quale un docente può trovare tutte le risorse per creare lezioni ad hoc per il contesto in cui opera. Qui vengono raccolti materiali forniti dalle case editrici, risorse messe a disposizioni da altri istituti e associazioni culturali, buone prassi e testimonianze". Terminata la prima parte formativa, gli insegnanti selezionati da Google potranno sviluppare nei prossimi dieci mesi il proprio progetto con l’aiuto costante di un mentor.

Paolo Tomassone