Tentazione Calenda per i cattolici del Pd

Indiscrezioni su un incontro in programma a Palazzo Europa con Richetti, poi rinviato. In attesa forse di capire se vincerà Bonaccini

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di Gianpaolo Annese

Terzo Polo di Calenda rifugio dei cattolici modenesi del Pd scontenti del partito? Il sospetto che la tentazione serpeggi cova tra chi si è imbattuto in un messaggio indirizzato ad alcune persone selezionate dalla Fondazione Sias che gestisce Palazzo Europa. Un invito a partecipare a un incontro con il parlamentare di Azione Matteo Richetti il 25 novembre scorso. Tra i destinatari anche noti simpatizzanti, iscritti, amministratori e componenti della segreteria del Partito democratico.

’Carissimo – era il contenuto firmato dal presidente della Fondazione – in considerazione del fatto che ricopre un ruolo importante nella politica italiana, che è stato un amministratore della nostra Fondazione e tutt’ora è invitato ai Consigli di amministrazione, abbiamo pensato di chiedere a Matteo Richetti di parlarci dell’attuale situazione politica nazionale dopo le elezioni che hanno premiato il partito della Meloni e la nascita del governo da lei guidato’. Seguiva la raccomandazione che ’l’incontro è riservato ai destinatari della presente’. A conferma, secondo alcuni, della natura vagamente ‘carbonara’ dell’iniziativa. Ora, nessun mistero che sia uno dei riferimenti politici del mondo cattolico democratico modenese che gravita attorno a Palazzo Europa, ma Richetti oggi non è un deputato qualunque: è il braccio destro di Carlo Calenda, numero due di Azione, partito intenzionato a contendere al Pd quella fetta di elettorato più centrista che si trova sempre meno a proprio agio tra i Dem. Invitare proprio lui ha delle implicazioni. Perché Richetti sarebbe, secondo questa ricostruzione, il traghettatore giusto da una riva all’altra visto che a Modena fa parte dello stesso album di famiglia.

E viene in mente un altro momento che si è svolto sempre a Palazzo Europa della componente catto-dem, ad agosto, quando c’era da proporre una rosa di nomi per le candidature al Parlamento. L’obiettivo dell’incontro, fu detto esplicitamente, era rivendicare uno spazio riconoscibile all’interno di un partito che nasce per garantire la rappresentanza di tutte le sensibilità culturali. Una pluralità che evidentemente per almeno una parte dei cattolici nel Pd si sta sbiadendo. Alla fine comunque in realtà non sapremo mai cosa si sono detti nell’incontro con Richetti per il semplice fatto che quella serata è stata rinviata a data da definirsi, con messaggio successivo al primo.

Per alcuni può essere stata la candidatura di Stefano Bonaccini alla guida nazionale del partito a frenare l’organizzazione in attesa di valutare in quale direzione si muoverà il (ex) partitone: il presidente della Regione ha sempre sostenuto uno schema di alleanze fortemente inclusivo, quello con il quale ha vinto alle Regionali: da Renzi a Fratoianni, per semplificare al massimo, non escludendo a priori i 5stelle.

L’altra incognita è la futura elezione del presidente della Provincia: se Gian Domenico Tomei (a meno di un cambio di normativa) non si potrà ricandidare, si aprirà l’ennesimo confronto tra le due anime del partito: i cattolici dopo l’elezione di due parlamentari ex Ds si aspettano libero accesso in viale Martiri. Il nome più ricorrente è il sindaco di Palagano Fabio Braglia. Ma sarà d’accordo la componente ex Ds che invece spinge per Massimo Paradisi?