Terrorismo, la perquisizione in viale Gramsci

Dopo i fatti di Torino gli agenti della Digos stanno indagando sui rapporti tra una giovane marocchina e lo jihadista

I poliziotti della Digos hanno fatto irruzione in un appartamento di viale Gramsci

I poliziotti della Digos hanno fatto irruzione in un appartamento di viale Gramsci

Modena 29 marzo 2018 - E’ in un appartamento di viale Gramsci che gli agenti della Digos hanno fatto irruzione all’alba di mercoledì mattina nell’ambito della maxi operazione anti terrorismo, che ha portato all’arresto del 23enne Halili Elmahdi, a Torino, per partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico.

«Siamo intervenuti senza indugio», spiega il questore Francesco Messina. «Abbiamo dovuto agire immediatamente per eliminare questa minaccia: Halili poteva compiere delitti».

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E, tra le 13 perquisizioni scattate nel Nord Italia nei confronti di persone, italiani o connazionali, che sentivano il giovane attraverso la rete, la Digos ne ha effettuata una proprio in viale Gramsci, nell’abitazione di una famiglia marocchina: padre e due figlie 20enni. Era in particolare una di queste, infatti, ad aver avuto diversi contatti con il terrorista: i due si sentivano su Facebook.

E’ sulla natura di quel rapporto che ora indaga la polizia, che ha sequestrato alla famiglia telefoni cellulari e tablet. Al momento, però, nè l’uomo nè le figlie risultano indagati