"’The Framers’, pittura e musica da incorniciare"

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Cultura e jazz possono salvare il mondo, ma non tutti si danno da fare perché il connubio tra Charlie Parker e Kandinsky si celebri nel migliore dei modi. Ci hanno pensato The Framers, ovvero il batterista Phil Mer (già al fianco di Pino Daniele, Pooh, Malika) e il bassista Andrea Lombardini, tra i musicisti più originali della scena jazz contemporanea, una diade di "incorniciatori" che si modella attorno a opere pittoriche di fama mondiale. Progetto d’alto bordo sigillato nel loro ultimo album, "Zig Zag" (Egea Music) che presentano in prima nazionale oggi alle 21 alla Tenda per la rassegna Arts & Jam, patrocinato dalla Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, ispirata ai quadri di Klimt, Kandinsky, Ernst e Fattori. Sul palco il tastierista Daniel Bestonzo.

Lombardini, la cornice non è un elemento un po’ sottovalutato?

"In effetti lo è, ma pur non facendo parte dell’opera, nelle intenzioni dell’artista ne diventa parte nella fruizione, contiene il quadro, lo colloca nello spazio, influenza la percezione dell’occhio, con Phil ci siamo incontrati musicalmente una dozzina di anni fa e iI primo pezzo che abbiamo scritto, ’International Klein Blue’, l’abbiamo registrato e inserito nel nostro primo disco del 2013".

Insomma, il corniciaio è quello a cui vi siete sentiti in qualche modo simili.

"Sì, perché i dipinti vengono filtrati dalla nostra sensibilità musicale in modo analogo al cercare e sentire un ritmo in un testo scritto, una poesia".

Intrigante collaborare con un museo.

"È stata un’idea di Phil, studioso di storia dell’arte. È bastato unire le sue due passioni e trovare un partner dedicato alla ricerca improvvisativa".

Gian Aldo Traversi