"Tre insegnanti per garantire l’inclusione"

La Scuola Ospedaliera Giacomo Grossi offre accoglienza e istruzione ai giovani pazienti del Policlinico di Modena, garantendo normalità e supporto educativo durante la malattia.

Accoglienza e distrazione dal dolore: sono queste le colonne portanti del progetto di Scuola Ospedaliera che parla alla fascia d’età dagli zero ai sedici anni e che conta una 50ina di frequentatori all’anno sul medio lungo periodo, quasi 700 se si aggiungono brevi periodi, attività ambulatoriali e di day hospital. Uno ‘spazio di normalità’ affidato a tre insegnanti (aiutate da diversi volontari) che operano al Policlinico dal lunedì al venerdì seguendo la cadenza dell’anno scolastico e rivolgendosi ai piccoli pazienti di qualsiasi età ricoverati nei vari reparti di Pediatria. A ispirarle è la ferma convinzione che sia fondamentale "portare avanti l’aspetto dell’istruzione per bambini e ragazzi quando sono colpiti da una malattia che li tiene lontani dai luoghi a loro familiari", le parole di Patrizia Fravolini, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo 6 di Modena, nel quale è inserita anche la Scuola Ospedaliera Giacomo Grossi. In un modo certamente diverso e assolutamente flessibile, grazie a queste insegnanti l’aspetto educativo non solo viene portato avanti, ma anche sostenuto e potenziato: "Ci prendiamo cura nell’insieme di tutti i ragazzi che entrano al Policlinico. La scuola italiana è considerata come un’avanguardia per l’inclusione scolastica e il successo formativo di studentesse e studenti. Attraverso un insieme di interventi integrati, la scuola in ospedale Giacomo Grossi in collaborazione con tutto il personale del Policlinico, le associazioni di volontari e le famiglie, persegue la cura e il benessere del bambino, costruisce un ponte tra la vita che veniva svolta al di fuori dell’ospedale e quella che viene realizzata all’interno. Si prende cura del bambino e cerca di realizzare interventi che permettano alla famiglia e ai bambini stessi di poter ricreare e ricostruire una prospettiva di futuro". Un’attività che viene svolta attraverso lezioni individuali o di gruppo – quando le condizioni mediche lo permettono – utilizzando risorse didattiche in collaborazione con gli insegnanti degli istituti di provenienza dei ragazzi. Parole d’ordine: flessibilità e sensibilità. "In ospedale – continua Fravolini – seguiamo bambini e ragazzi di tutte le età, delle primarie ma anche più grandi. L’obiettivo è favorire qualsiasi percorso di studi".

c.mas.