
Intervento eseguito dall’équipe di Endocrinologia diretta da Giampaolo Papi . La paziente era affetta da carcinoma papillare. "Nessuna complicanza". .
Termoablazione di tumore maligno della tiroide: evitare la chirurgia si può. L’Ausl è in prima linea sui trattamenti mini-invasivi per il carcinoma papillare tiroideo. Circa il 3-4% dei tumori interessano la tiroide, colpendo prevalentemente donne tra i 40 e i 60 anni e comunque l’incidenza nelle donne è oltre 3 volte maggiore rispetto agli uomini: 15-18 casi ogni 100.000 abitanti contro 5. La termoablazione consiste nella distruzione "termica" del tessuto tiroideo, sotto guida ecografica, attraverso uno speciale ago estremamente sottile consentendo la distruzione del tumore. Sostanzialmente, il calore sprigionato provoca la necrosi del tessuto tiroideo, preservando il tessuto sano circostante. I numeri parlano chiaro: 272 pazienti trattati (219 donne, 53 uomini), 56 l’età media (con un range dai 32 ai 92), 88% della riduzione del volume maggiore del 50% a 12 mesi, 94% la riduzione o scomparsa dei sintomi dopo 3 mesi di follow-up. Nelle scorse settimane, una paziente di 69 anni affetta da microcarcinoma papillare della tiroide ha eseguito una procedura di termoablazione laser presso l’ospedale Ramazzini di Carpi grazie all’équipe della Struttura Complessa di Endocrinologia dell’Ausl capitanata dal Prof. Giampaolo Papi. La procedura mini-invasiva, sotto guida ecografica ha consentito di ’bruciare’ il tumore senza dover rimuovere il tessuto sano, riducendo il rischio di ripresentazione, permettendo una rapida ripresa post-operatoria e dimessa un’ora dopo la procedura. La signora infatti, è stata sottoposta ad anestesia locale ed è rimasta sempre lucida e collaborante, con una durata complessivamente di 8 minuti, senza apparenti complicanze e senza alcuna cicatrice. Tali tipologie di tecniche non invasiva hanno un impatto migliorativo non solo dal punto di vista della salute ma anche di tipo sociale tornando alle proprie attività quotidiane e riprendere il lavoro già dal giorno successivo.
"La termoablazione risulta altamente efficace nel trattamento dei noduli tiroidei benigni sintomatici e in quelli maligni di piccole dimensioni, cosiddetti intraparechimali. I tumori per essere trattati con la procedura di Termoablazione Laser devono possedere dei requisiti necessari legati alla dimensione e all’aggressività del tumore o si può attuare quando il paziente rifiuta l’operazione chirurgica tradizionale. Per cui è importante che la popolazione sia a conoscenza che questa tecnica non sostituisce l’intervento chirurgico tradizionale ma si attua sulla base di requisiti specifici", ha dichiarato il direttore dell’Unità Operativa Complessa Giampaolo Papi "Una tecnica decisamente meno invasiva ad una chirurgia tradizionale con benefici lato paziente e da parte dell’organizzazione sanitaria. Si tratta di uno sviluppo di competenze avanzate sia per la componente medica che infermieristica. L’Ausl di Modena investirà sempre di più su tali tecniche innovative, anche in termini di formazione, continuando a portare ottimi risultati per i cittadini modenesi affetti da patologie tiroidee".