Uccisa in casa, si cercano i parenti per il funerale

Milena Calanchi non aveva familiari stretti oltre al figlio Carlo, ora detenuto. L’uomo sentito ieri dal gip ha confermato: "L’ho spinta durante una lite"

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Resta in carcere Carlo Evangelisti, il 48enne sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato dell’anziana madre, la 71enne Milena Calanchi trovata cadavere nella sua camera da letto, in via Dei Manzini, zona Fratelli Rosselli. Ieri il Gip Eleonora Pirillo ha applicato infatti nei confronti del 48enne la custodia cautelare in carcere ma non ha convalidato il fermo, ritenendo non vi fosse pericolo di fuga. Il pm titolare delle indagini, Lucia De Santis aveva chiesto la misura cautelare in carcere per l’uomo che ieri mattina, interrogato dal Gip, ha ripetuto la propria versione dei fatti: la vittima sarebbe caduta a terra nel corso dell’ennesima violenta lite tra madre e figlio. Una versione che comunque potrebbe essere plausibile, dal momento che in base a quanto emerso da un primo accertamento medico legale, sul corpo dell’anziana non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Ovvero non vi sarebbero ‘traumi’ evidenti riconducibili ad un eventuale trauma cranico ma neppure ad una ipotesi di strangolamento. Solo l’autospia completa disposta sulla salma della vittima darà risposte certe sul decesso della donna, così come sull’orario della morte, che ancora non è stato stabilito. Resta valida l’ipotesi del soffocamento, compatibile con la mancanza di segni esterni. "Non volevo uccidere mia madre – ha ribadito ieri mattina Evangelisti – stavamo litigando e ci siamo spinti. Poi lei è caduta. Non andavamo d’accordo; ero tornato a vivere con lei solo perchè la mia ex fidanzata è rimasta a vivere nella casa di mia proprietà". Le discussioni – ha confermato l’indagato – erano legate in particolare al fatto che la pensionata esortasse di continuo il figlio – con problemi noti di alcolismo – a trovarsi un lavoro.

Il 48enne, lo scorso martedì mattina ha confessato l’atrocità commessa ad un amico. "L’ho fatta grossa – gli avrebbe confidato all’esterno del bar di viale Amendola dove i due erano soliti trovarsi – ho ammazzato mia madre". L’amico a quel punto aveva deciso di chiamare subito la polizia e sul posto erano accorsi gli agenti che avevano portato il 48enne in questura. Al momento, inoltre, nessuno si è presentato per organizzare l’ultimo saluto – quando sarà possibile, una volta liberata la salma – a Milena Calanchi. Purtroppo, a parte il figlio e presunto omicida della vittima, pare non vi siano altri parenti che possano curarsi delle esequie dell’anziana. Il marito della donna, infatti, risulta deceduto anni fa. Da quel momento i rapporti tra madre e figlio si sarebbero notevolmente incrinati.

Valentina Reggiani