Una serie tv ricorda i caduti sulla Linea Gotica

Montese, al via le riprese sul nostro territorio di Mountain Men: attori e tecnici parteciperanno gratuitamente per celebrare i soldati

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Il prossimo marzo, sull’Appennino, inizieranno le riprese di Mountain Men, una miniserie televisiva sulle importanti battaglie che portarono allo sfondamento del fronte tedesco nel settore centrale della Linea Gotica, tra le province di Bologna, Modena e Pistoia, che segnarono la fine della Seconda guerra mondiale in Italia. Il progetto è del cineasta Luciano La Valle ed è prodotto dal Gruppo culturale Il Trebbo di Montese e dal Museo ‘Memorie storiche d’Italia’ che si trova nella frazione montesina Iola, con il supporto delle associazioni statunitensi 10th Mountain Division Foundation e 10th Mountain Division Descendants, dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e del comune di Montese e di quelli bolognesi di Lizzano in Belvedere, Castel d’Aiano e Gaggio Montano oltre a San Marcello Piteglio. L’uscita è prevista per fine 2022 (Produttore esecutivo e consulenza storica Andrea e Giuliano Gandolfi). Gli attori, la direzione, i tecnici e quanti coinvolti nel progetto non pretendono alcun compenso, lo fanno in ricordo e onore di quei soldati arrivati da oltreoceano, che combatterono e persero la vita per la nostra libertà. Mountain Men è una lunga pagina di storia della seconda guerra mondiale basata su fatti realmente accaduti, documentati attraverso le memorie di veterani. Protagonista è un gruppo di soldati della Compagnia G dell’85° Reggimento della 10ª Divisione da Montagna degli Stati Uniti, dall’arrivo in Italia della Divisione, nel gennaio del 1945, fino alla fine del conflitto. La miniserie, che sarà doppiata in lingua italiana e inglese, è strutturata in quattro episodi della durata di circa 25 minuti ciascuno. Ogni episodio segue uno specifico evento accaduto sull’Appenino Tosco-Emiliano tra gennaio e aprile del 1945. Il primo segue la Compagnia da Gavinana fino allo spostamento al fronte nelle vicinanze del Monte Belvedere, sul confine tra i comuni di Lizzano e Montese, e l’attacco del 5 febbraio 1945 al Monte Spigolino. Il secondo racconta l’attacco della Compagnia al Monte Belvedere, fino all’altitudine 1027, una quota vicino all’Oratorio degli Emigranti a Ronchidoso di Gaggio Montano, dove l’unità respinse numerosi contrattacchi, nella notte tra il 20 e il 21 febbraio del 1945. Il terzo episodio segue la compagnia sul colle 1036, nella zona di Iola di Montese, a un chilometro dal Monte della Torraccia, fino alle retrovie di Gaggio Montano e poi a Campo Tizzoro, in Toscana, dove la 10ª fu mandata per un breve periodo di riposo. Il quarto racconta l’attacco del 14 aprile 1945 sull’altura 909, vicino Castel d’Aiano, nel bolognese, che fu il giorno più sanguinoso per la ‘10ª’ e continua fino al termine del conflitto in Italia.

Quel giorno, all’Ombrina, rimase ferito il futuro senatore statunitense Bob Dole. "Il progetto – ricordano i produttori – è rivolto principalmente alle nuove generazioni per tramandare loro la memoria del passato attraverso i ricordi personali dei veterani, soldati che allora avevano da 19 a 24 anni e che vennero a combattere in Italia per la nostra libertà". Un altro obiettivo della produzione è far conoscere e valorizzare quei territori dove si svolsero i combattimenti raccontati nella miniserie.

Walter Bellisi