Unimore, chi si laurea trova quasi sempre lavoro

L’analisi di AlmaLaurea: a un anno dalla conclusione degli studi l’80% si sistema. Tassi di disoccupazione ai minimi per chi sceglie percorsi medico-sanitari

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di Alberto Greco

Nonostante un anno difficile come quello segnato dalla pandemia e dalla recessione, anche nel 2020 la laurea dell’università di Modena e Reggio Emilia è stato un efficace passaporto per abbattere la disoccupazione giovanile. Lo attesta l’ultima indagine AlmaLaurea, la 23esima, che mette a confronto quanti laureati 2019 di 76 atenei pubblici italiani sono riusciti a trovare lavoro nel corso del 2020, ovvero dodici mesi dopo il conseguimento del titolo. Modena e Reggio Emilia brilla potendo vantare un tasso di occupazione per i 2.178 laureati magistrali (1.650 che hanno concluso il ciclo 3+2 e i 528 che hanno frequentato un corso a ciclo unico) dell’80,5%, decisamente meglio della media nazionale che si ferma al 68,1%, ma pure meglio della media raggiunta dalle università dell’Emilia-Romagna, che si arresta al 71,7%. Lavoro facile da trovare anche per i 2.850 laureati di primo livello (triennali): il 78,5% è al lavoro già entro il primo anno dalla laurea. In molti casi, coloro che non lavorano continuano a studiare. Questo fa sì che il tasso di disoccupazione in Unimore sia decisamente contenuto. Dopo un anno dalla laurea triennale si trova disoccupato il 9,6%, mentre fra quanti hanno portato a termine la laurea magistrale la disoccupazione è al 10,8%. Considerando l’insieme delle varie tipologie di lauree (triennali, magistrali e magistrali ciclo unico) dei diversi dipartimenti modenesi si scopre che le lauree capaci di garantire la maggiore occupabilità sono quelle a indirizzo medico-sanitario con tassi di disoccupazione a volte inferiori al 2% per alcune professioni, quelle giuridiche col 4,8%, quelle scientifiche (5,7%) e tecnologiche (6,95), come rispettivamente fisica, matematica, ingegneria. Si tratta di percentuali più che positive rispetto alla disoccupazione giovanile accertata da Istat in provincia di Modena (20%). Soddisfacente, anche se non proprio elevata la retribuzione di questi laureati, che in Italia percepiscono stipendi comunque inferiori a quelli di colleghi francesi, o tedeschi o inglesi, assai meglio pagati.

La media retributiva di un laureato triennale Unimore, sebbene tra le più alte in Italia, durante li primo anno di lavoro nel 2020 è stata di 1.336 euro, vale a dire 66 euro in più della media raggiunta dai laureati triennali italiani (1.270 euro). Va meglio per un laureato magistrale sempre Unimore che arriva a guadagnare al primo anno di lavoro 1.468 euro al mese, ovvero 104 euro in più della media nazionale (1.364) e 100 in più della media dei laureati dell’Emilia-Romagna che, pur comprendano 2.178 laureati Unimore su 4.522 di tutta la regione, si fermano a 1.368 euro mese. Resta un gap di anche oltre 100 euro tra laureato maschio e laureata donna. Dopo cinque anni dal conseguimento del titolo di studio magistrale per i laureati Unimore si migliora qualcosa e la media retributiva arriva a 1.661 euro, che è pur sempre più alta della media raggiunta dai colleghi italiani (1.556) e anche emiliano-romagnoli (1.568). Più nel dettaglio si vede che è molto ampia la variabilità retributiva delle lauree istituite dai 10 dipartimenti scientifico-culturali modenesi dell’Ateneo, con un range che va al primo anno da 1.108 euromese per i laureati del dipartimento di Studi linguistici e culturali a 1.697 euro per quelli del dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze. Spiccano su tutti i laureati in ambito medico-sanitario, che arrivano a guadagnare subito una media di quasi 1.700 euro, seguiti dagli ingegneri che arrivano a percepire in media 1.435 euro. Più staccati gli altri.