"Unione, supereremo anche questo ’terremoto’"

Dal presidente Calciolari lettera aperta su Mirandolexit: "Prima o poi ci ripenserà"

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Continua a far discutere la cosiddetta Mirandolexit, la decisione del Comune di Mirandola di recedere dalla Unione dei Comuni Modenesi Area Nord, ufficializzata nei giorni scorsi dal Consiglio di Stato che l’ha ritenuta legittima. Il presidente Ucman Alberto Calciolari (foto) in una lettera aperta ai cittadini della Bassa esordisce dicendo che "la decisione del giudice amministrativo si rispetta" e rassicura: "Nessuno sarà abbandonato al proprio destino: che abiti di qua o di là di una ipotetica linea di confine". Cita quindi l’Unione – di intenti, persone, associazioni – che dopo il terremoto è stata la chiave della ricostruzione. "Siamo riusciti a rinascere dopo due terremoti che hanno squassato le nostre case di mattoni a distanza di pochi giorni, non ci spaventiamo di certo davanti a un terremoto di carta. Abbiamo saputo ricostruire le case, e allora prenderemo questa scossa per ripensare a una nuova Unione, che possa rappresentare qualcosa di più forte, più solido, più attrattivo. Come per il terremoto abbiamo imparato a costruire meglio le case, così per le divisioni dovremo imparare a condividere meglio le capacità e le risorse a disposizione di ognuno di noi", scrive Calciolari. E per dare contenuto alla sua affermazione indica anche la strada, che è quella della Economia Generativa "che vuole puntare sullo sviluppo, sulla socialità, sul volontariato, sul piacere di operare per permettere all’altro di vivere meglio. Vogliamo dare slancio al patto per lo sviluppo dell’area, appena approvato dalla giunta unionale, dando forza alle peculiarità e alle potenzialità del territorio, benedetto dalla ricchezza di un patrimonio agro-alimentare eccezionale, e da un Polo biomedicale che nessun’altro può vantare. La tutela di questo bene comune deve venir prima di ogni disputa campanilistica o di bandiera". E conclude con un ironico "Mirandola, A ‘rvedras!", un arrivederci, "perché siamo certi che prima o poi chi amministra Mirandola chiederà di tornare nell’Unione amministrativa dei comuni della Bassa Modenese".

Alberto Greco