
Incontro con istituzioni e associazioni
Modena, 26 novembre 2024 – "Dobbiamo fare rete per combattere la violenza in ogni sua forma: fisica, psicologica, economica che, ad oggi, coinvolge sempre più donne. I numeri crescono ma anche la consapevolezza e la ricerca di aiuto". Istituzioni unite per dire no alla violenza sulle donne. Ieri mattina i rappresentanti delle istituzioni locali, insieme alle associazioni si sono riuniti davanti alla panchina rossa di viale Martiri per un momento di riflessione ma, soprattutto, per una promessa di impegno.
All’incontro erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente della provincia, Fabio Braglia, il sindaco Mezzetti, la direttrice dell’Ausl, Anna Maria Petrini, Elena Campedelli, presidente associazione Casa delle donne e Alice Degli Innocenti per il centro antiviolenza Vivere donna di Carpi. "Dall’inizio dell’anno 472 donne si sono rivolte ai centri anti violenza di Modena, Vignola e agli sportelli di Pavullo, Castelfranco e Nonantola gestiti dalla Casa delle donne contro la violenza. Lo scorso anno erano 507: questo vuole dire che erano 507 gli uomini che hanno agito violenza dentro ad una relazione. Violenza fisica, psicologica ma anche economica – ha affermato Elena Campedelli –. Ci si chiede sempre chi siano queste donne, ma chiediamoci invece chi erano questi uomini. Uomini che non potevano sopportare la fine di una relazione, di un potere che pensavano acquisito a vita: non è così". Alice Degli Esposti, del centro antiviolenza Vivere donna dell’Unione Terre D’argine ha ribadito: "Abbiamo lanciato la nostra campagna: ‘Basta’. I dati non cambiano, aumentano e i femminicidi continuano". "Ad oggi – rimarca la collega Elena Girolami – il numero di accessi ha già superato i dati degli anni precedenti. Il fenomeno è in aumento ma c’è più consapevolezza e abbiamo più strumenti per riconoscere la violenza di genere. Tante vengono da noi dopo essersi riconosciuta in una vittima di femminicidio, in ciò che la stessa aveva vissuto".
L’assessora Camporota, invece, ha sottolineato come a Modena vi sia una rete importante, coesa e un forte impegno delle istituzioni e del mondo del volontariato per combattere la violenza di genere. "Non è mai abbastanza: occorre incrementare un percorso che deve coinvolgere soprattutto le giovani generazioni. Occorre una consapevolezza maggiore anche della violenza ‘strisciante’ e del diritto di tutte le donne a poter condurre una vita come a loro piace: uscire la sera, poter studiare quello che vogliono, frequentare le amicizie e decidere della loro vita".
Le iniziative, nella giornata di ieri, non sono terminate qui: nel pomeriggio, infatti, è stata anche inaugurata la prima panchina rossa presso lo stabilimento CNH di Modena. Alla presenza dei dipendenti dello stabilimento e del sindaco Mezzetti, Antonietta Vastola, presidente del Centro Documentazione Donna e Carlo Lambro, Ad di CNH Industrial Italia S.p.A. hanno inaugurato la panchina rossa, simbolo tangibile e permanente della difesa dei diritti delle donne, contro ogni discriminazione e contro ogni forma di violenza maschile contro le donne.
L’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso formativo di Diversity & Inclusion, rivolto ai dipendenti dello stabilimento e realizzato insieme all’associazione culturale femminile Centro Documentazione Donna.