CHIARA MASTRIA
Cronaca

"Utopia, sul palco un’isola che non c’è"

Ert e Fondazione San Carlo mettono in scena un reading teatrale tratto dagli scritti di Thomas More: "Sarà divertente"

di Chiara Mastria

Utopia: come ‘u’ e ‘topos’, dal greco ‘luogo che non esiste’. "Ma anche luogo bellissimo, luogo del bene. Il che indica la straordinaria bellezza e ambiguità di questo termine inventato nel 1516 da Thomas More. Una parola che prima di lui non esisteva", racconta Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione collegio San Carlo di Modena. Che, insieme a Emilia Romagna Teatro, porta sul suo palcoscenico (in via San Carlo 5, a Modena) il reading teatrale ‘Utopia’, dagli scritti di Thomas More, con la drammaturgia di Fabrizio Sinisi, la messinscena di Simone Francia e la selezione dei testi dello stesso Altini. L’appuntamento è sabato alle 21 e domenica alle 16. Una sinergia, quella tra le due realtà del territorio, nata nel 2010 con l’intento di far fare al teatro la parte di facilitatore nel trattare questioni filosofiche: "Non si tratta di una lettura statica, tutt’altro. Si ride, si scherza, si fanno battute. Sarà un reading carico di contenuti, ma divertente". Due le parti che compongono Utopia e, quindi, lo spettacolo: la prima è incentrata sul dialogo di More con Raffaele Itlodeo, un viaggiatore che critica ferocemente i mali dell’Inghilterra del tempo, in particolare ingiustizie sociali ed economiche che alle nostre orecchie non possono non apparire profondamente attuali. A questa si contrappone la seconda parte, più positiva, in cui vengono descritte e illustrate le caratteristiche politiche, economiche e morali della nuova isola di Utopia. Tutto letto ad alta voce "perché tutto è molto diverso se letto ad alta voce: è in quel momento che nasce la dimensione comunitaria, assembleare di cui il teatro si fa portatore", il commento del nuovo direttore di Ert Valter Malosti.

Un reading teatrale: "Ci farà riflettere, porre dubbi e interrogativi come la vera cultura deve fare", il commento di Eugenio Tangerini per Bper Banca, partner dell’evento. Tra i tanti interrogativi, al centro uno onnipresente: possiamo immaginare una realtà diversa dalla nostra? Domanda che, oggi, brucia più che mai. "Ma a noi piace così – continua Altini –. Usiamo il teatro e la filosofia per portare in scena temi in controtendenza rispetto al clima di pesantezza generale che stiamo vivendo. Nuvole pesanti incombono sulle nostre teste ma noi parliamo di piazze, di viaggi (con i cicli di lezioni del centro culturale della Fondazione dell’anno scorso e di quest’anno) e ora del potere di immaginare un mondo altro perché la cultura non si deve soffermare sul qui e ora. Noi offriamo provocazioni positive, spazi di possibilità di cui non dobbiamo mai dimenticarci". Per informazioni e prenotazioni biglietteria@emiliaromagnateatro.com.[EMPTYTAG]