
L’originale esposizione è stata allestita nella Sala dei Passi Perduti nel palazzo di piazza Grande . E’ stata inaugurata ieri dal sindaco Mezzetti e dei curatori dell’allestimento Maurizio Galli e Giovanni Taurasi.
"Vogliamo raccontare, prima di tutto, l’esperienza di vita di un uomo che sì, ha sacrificato sé stesso per seguire il suo ideale di libertà, ma che è stato estremamente moderno e sensibile anche nella vita privata, come marito e compagno", dice Maurizio Galli, ideatore della mostra "Velia e Giacomo", nata dal recupero dello scambio epistolare fra i coniugi. Questo progetto artistico, promosso dall’associazione Anppia Nazionale, ripropone attraverso immagini, disegni, lettere e documenti, la storia d’amore e di rispetto tra Giacomo Matteotti e la moglie Velia. La mostra si compone di 12 roll-up, dei disegni dell’illustratrice romana Nora e di un piccolo video che spiegano e raccontano le vite dei due personaggi.
"Lo scopo del nostro lavoro è quello di poter rendere un tema così importante più vicino alle nuove generazioni ed ai ragazzi. Il progetto è rivolto a chiunque, ma in particolare a scuole e studenti. Con il suo carattere itinerante e artistico, questa mostra desidera definire un profilo di Matteotti sotto diversi aspetti. Nelle sue lettere leggiamo e veniamo a conoscenza di un uomo estremamente sensibile e con una mentalità all’avanguardia per la sua epoca. Può essere un esempio sotto moltissimi aspetti e, chiaramente, l’occasione dell’anniversario degli 80 anni della Liberazione rende la sua figura ancora più adatta". Matteotti è stato sequestrato e ucciso dal primo Governo Mussolini, quello che poi darà vita ad una delle più drastiche pagine della storia italiana. L’arte ha lo scopo di esercitare la libertà in ogni forma, ribadendo quanto la possibilità di esprimersi non debba mai essere messa in discussione: "Ringrazio chi ha curato questa mostra ed ha esaltato la figura di Matteotti anche per l’uomo che era in vita. Le sue lettere ci portano a conoscere la sofferenza di un uomo che aveva sposato una causa, ma che amava la sua famiglia ed i suoi cari, dai quali era lontano. Modena è grata di ospitare la mostra, come segno di adesione all’antifascismo e come impegno civico verso il ricordo". Ha dichiarato il sindaco Massimo Mezzetti, "L’arte rappresenta una modalità importante per poter valorizzare la nostra Democrazia, perché non in tutto il mondo purtroppo esiste questa possibilità".
La mostra, che spera di avvicinare alla storia attraverso modalità innovative e curiose, sarà a Modena, nella Sala dei Passi Perduti del Palazzo Comunale, fino al 6 maggio e sarà aperta a tutti, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.