Il comandante dei carabinieri di Carpi capitano Alessandro Iacovelli
Modena, 21 marzo 2018 - All'inizio erano attenzioni particolari, apprezzamenti e carezze, fino a diventare vera e propria violenza sessuale commessa da un 36enne nei confronti della figliastra di 12 anni. Ieri l'uomo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Carpi con le accuse di atti sessuali con minorenne e maltrattamenti in famiglia. Per due anni, dal 2015 a dicembre 2017, l'uomo avrebbe violentato la figlia della compagna con cui vive in un comune delle Bassa modenese assieme alle loro due figlie di 5 e 7 anni.
Le indagini dei carabinieri sono iniziate nel dicembre scorso quando la ragazzina, oggi 15enne, si è rivolta al centro adolescenza di Mirandola raccontando agli psicologi quello che era costretta a subire dal patrigno. Prima di parlarne con gli esperti (che hanno contattato i carabinieri) sempre a dicembre aveva raccontato tutto anche alla madre ma la donna non le ha creduto, anche se poi ha indirizzato la figlia verso il centro d'ascolto dove sono stati riscontrati segni evidenti del disagio. Da diversi mesi la ragazzina tentava di far emergere la sua dolorosa vicenda, ne aveva parlato anche con alcune compagni di classe, con il padre biologico e con un insegnante senza tuttavia trovare un aiuto concreto.
Modena, violenza sessuale sulla figliastra di 12 anni. Arrestato un 36enne
I carabinieri hanno eseguito accurati accertamenti, sentendo le parti coinvolte anche alla presenza di psicologi, trovando riscontri di quanto la ragazzina ha raccontato. Per due anni il patrigno l'avrebbe costretta a subire atti sessuali consistenti in palpeggiamenti e atti di masturbazione, ripetuti e insistenti. Nei confronti delle due figlie biologiche di 5 e 7 anni, invece, il 31enne avrebbe avuto atteggiamenti violenti fatti di botte, insulti, calci, fino a lasciare segni di lividi ed ematomi sui loro corpi.
Un episodio di violenza si è verificato anche anche in strada, davanti ad una gelateria. Il pm della Procura di Modena ha richiesto e ottenuto l'arresto, l'uomo è stato portato in carcere. Davanti ai militari ha cercato di minimizzare i fatti o negarli.