REDAZIONE MODENA

Virginia Raffaele: "La mia vita è un luna park"

Virginia Raffaele porta in scena "Samusà", spettacolo ispirato alla sua infanzia nel luna park: imitazioni esilaranti e empatia per un teatro inclusivo.

Virginia Raffaele immortalata nel corso del suo spettacolo «Samusà»

Virginia Raffaele immortalata nel corso del suo spettacolo «Samusà»

"Sono nata e cresciuta dentro un luna park. Facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il brucomela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti". Così Virginia Raffaele, attrice, conduttrice, imitatrice istrionica, presenta "Samusà", il suo spettacolo di enorme successo che riprenderà la tournée proprio dal teatro Storchi, sabato alle 19 e domenica alle 16: la regia è di Federico Tiezzi che ha anche firmato il testo insieme alla stessa attrice, e con Giovanni Todescan, Francesco Freyrie e Daniele Prato. La parola ‘samusà’ viene dal gergo dei giostrai e significa "fai silenzio": nello spettacolo tornano infatti i ricordi dell’attrice e di quel mondo immaginifico in cui realmente ha trascorso l’infanzia, il luna park dell’Eur a Roma. "Il luna park mi ha lasciato lo sguardo sugli altri, e anche l’empatia che è importante per chi fa il mio mestiere – ha detto Virginia in un’intervista – Vedevamo la gente passare, e dicevamo ‘Guarda questo, guarda quello’..." E lo sguardo acuto, attento, anche pungente è certamente fondamentale per la resa dei personaggi che Virginia Raffaele sa portare in scena: le sue imitazioni sono esilaranti, sempre azzeccate. Lo scorso anno l’attrice ha ricevuto il premio Duse proprio per la sua capacità di declinare al femminile la comicità: "Nella storia del teatro le interpreti femminili hanno faticato a trovare la via della risata sulla scena, come se l’istinto improvvisatore, la spontaneità, la fisicità, la spavalda guitteria del comico fossero appannaggio solo degli uomini". Virginia ce l’ha fatta. La replica di domenica allo Storchi sarà anche audiodescritta (in collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì, con il sostegno della Fondazione Banco S. Geminiano e S. Prospero) per permettere anche agli spettatori non vedenti o ipovedenti di apprezzare tutta la messinscena.

s. m.